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Francia: colpo di mano su riforma lavoro

Il premier Manuel Valls KEYSTONE/EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON sda-ats

(Keystone-ATS) Ancora proteste di piazza. Ancora un colpo di mano di Manuel Valls sulla riforma del lavoro.

Nel giorno della dodicesima mobilitazione dei sindacati contro la “Loi Travail”, il premier francese ha deciso di ricorrere per una seconda volta al dispositivo di super fiducia “49.3” per adottare la legge all’Assemblea Nazionale.

La contestata disposizione costituzionale consente di varare una legge senza passare per il voto del Parlamento, salvo una “mozione di censura” da presentare entro 24 ore. I deputati “frondisti” della gauche sono subito partiti a caccia delle 53 firme necessarie per sfiduciare il governo mentre la destra ha abbandonato l’emiciclo in segno di protesta.

“Non c’è più tempo da perdere”, ha detto invece Valls, sottolineando che quello promosso dall’esecutivo socialista è “un testo di progresso ed è stato oggetto di una lunga concertazione”.

Se il sindacato centrista CFDT ha accettato il compromesso trovato dopo mesi di negoziati, CGT, FO e altri sindacati della sinistra radicale rimangono duramente contrari alla riforma. “Ormai da trent’anni questo Paese si è eccessivamente abituato alla disoccupazione di massa, per questo dobbiamo agire”, ha tuonato Valls, assicurando che “con questa legge permetteremo più flessibilità e maggiori chance per i lavoratori. Siamo determinati ad andare avanti”.

Proprio oggi la CGT e gli altri sindacati che si oppongono alla riforma hanno indetto una dodicesima giornata di mobilitazione nazionale. A Parigi, nel corteo blindato che da Place d’Italie ha raggiunto la Bastiglia, hanno partecipato 45’000 persone secondo la CGT, 7’500 secondo la questura, numeri comunque in netto calo rispetto alle precedenti mobilitazioni. In pieno Euro 2016 la capitale ha schierato un ingente dispositivo di sicurezza per evitare il ripetersi di scene da guerriglia urbana come quelle di tre settimane fa, quando Parigi venne messa sottosopra dai casseurs.

Le forze dell’ordine hanno controllato zaini e borse di chiunque volesse aderire e tutto si è svolto nel migliore dei modi. Al termine della marcia i manifestanti più agguerriti, un centinaio secondo le prime stime, si sono spostati davanti alla sede del Parlamento dove hanno trovato un muro di agenti in assetto antisommossa. A fine giornata le autorità parlano di appena otto fermi, di cui sette a Parigi e uno in provincia e di 30’000 persone in piazza in tutto il Paese.

Nella capitale francese la protesta ha assunto forme inattese e originali. Uno striscione anti-Loi Travail è stato appeso anche al primo piano della Torre Eiffel. “Il monumento simbolo della Francia indossa oggi i colori dell’opposizione di una larga maggioranza di francesi alla Loi Travail”, scrive la CGT Spectacles sul suo sito internet commentando il blitz sulla Dama di Ferro. “È anche un messaggio a tutte le organizzazioni sindacali internazionali che sostengono la lotta perché sanno che se questa legge passa in Francia si arretrerà anche in altri Paesi”.

E ancora: “Quest’azione spettacolare prefigura ciò che spetta al governo durante tutta l’estate se si ostina ad usare la forza e l’articolo 49-3”. Il via libera definitivo della riforma che da quattro mesi avvelena la Francia è atteso per il 20 luglio.

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