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Francia: Dieudonné si difende, ‘mi trattate come un terrorista’

(Keystone-ATS) “Certo che condanno gli attentati”, ma “mi sono sentito escluso dalla grande marcia repubblicana”, trattato “come un terrorista”: il controverso comico Dieudonné, oggi alla sbarra al tribunale di Parigi, si difende così dall’accusa di “apologia di terrorismo” dopo il suo controverso messaggio su Facebook in cui diceva di sentirsi “Charlie Coulibaly” in seguito alle stragi jihadiste di inizio gennaio.

L’11 gennaio scorso – nel giorno della grande marcia repubblicana, con milioni di persone in strada per condannare il terrorismo e commemorare i 17 morti nella redazione di Charlie Hebdo, a Montrouge e nel supermercato kosher – Dieudonné aveva definito quelle manifestazioni “un momento magico uguale al big bang che creò l’universo”.

“Sappiate che questa sera, per quanto mi riguarda, mi sento Charlie Coulibaly”, aggiungeva nel controverso messaggio poi ritirato da Facebook in cui associava lo slogan di sostegno al settimanale satirico (“Je suis Charlie”) al nome di Amédy Coulibaly, uni de tre spietati jihadisti che ha seminato morte a Parigi.

In tribunale, Dieudonné – che ora rischia fino a 7 anni di carcere – ha affermato che aveva voluto partecipare alla marcia repubblicana, ma i suoi legali non hanno ricevuto risposta dai funzionari del ministero dell’Interno. Così ha deciso di sfilare in un corteo minore, vicino a casa sua, nel dipartimento dell’Eure-et-Loire.

“Mi sentivo coinvolto da quella marcia e al tempo stesso mi son sentito escluso dai servizi di polizia”, ha deplorato il comico, aggiungendo: “Mi sento trattato come un terrorista”. Mentre il parallelo tra Charlie e Coulibaly è a suo avviso solo “una parola di pace”.

La procura ha richiesto una pena di 30’000 euro di multa, trasformabile in giorni di prigione. Essa ha invitato a considerare la dichiarazione, il contesto in cui è stata pronunciata e la personalità dell’autore, condannato più volte per le sue provocazioni di connotazione antisemita.

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