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Francia: governo rispettata parità numerica uomini-donne, poche donne a vertici

(Keystone-ATS) Il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault ha presentato oggi un governo rispettoso delle diverse sensibilità socialiste e della parità uomo-donna, almeno a livello numerico. Ma nei grandi dicasteri la predominanza maschile resta netta, ancora più che nell’esecutivo presentato da François Fillon nel 2007.

Il governo conta 34 membri tra ministri e viceministri e, senza contare il primo ministro è, conformememte alla promessa della campagna elettorale di François Hollande, paritario. Ma tra i quattro ministeri definiti ‘sovrani’ dall’ordinamento francese (Interno, Giustizia, Difesa ed Esteri, ovvero quelli associati alla sovranità nazionale), solo uno finisce in mani femminili, quello della Giustizia, attribuito alla giurista guyanese Christiane Tubira, mentre gli altri tre sono attribuiti rispettivamente a Manuel Valls, Jean-Yves Le Drian e Laurent Fabius.

Un passo indietro rispetto a cinque anni fa, quando sulle prime quattro poltrone della République si erano accomodate due signore: Rachida Dati, guardasigilli, e Michele Alliot-Marie, ministro dell’Interno.

Predominanza maschile anche nei dicasteri economici: Economia e Finanze vanno a Pierre Moscovici, che ha anche la delega per il commercio estero, il Lavoro a Michel Sapin, il Rilancio produttivo (ridefinizione del ministero dell’Industria) ad Arnaud Montebourg, l’Agricoltura a Stéphane Le Foll, i Trasporti al ministro delegato Frederic Cuviller, il Bilancio a Jerome Cahuzac.

Uniche donne della lista, la titolare dell’Energia e dello sviluppo sostenibile, Nicole Bricq, e il ministro delegato a Pmi, Innovazione e digitale, Fleur Pellerin. Le donne trovano invece ampio spazio nei ministeri di ambito sociale, con Marisol Touraine che ottiene il portafoglio di Sanità e welfare, l’ecologista Cécile Duflot nominata all’Uguaglianza dei territori, Valérie Fourneyron delegata per Sport e giovani e Dominique Bertinotti per la famiglia.

In rosa anche il ministero della Cultura e comunicazione, assegnato alla grande animatrice della campagna elettorale di Hollande, Aurélie Filippetti, e quello dell’Università e ricerca, andato a Geneviève Fioraso.

Resta infine in mani femminili il posto di portavoce del governo: attribuito nell’ultima squadra Fillon a Valérie Pécresse, spetterà ora alla giovane franco-marocchina Najat Vallaud Belkacem, che ha ottenuto anche il ministero ai Diritti delle donne.

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