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Francia: jobs act voto in parlamento, guerriglia a sinistra

Il primo ministro Manuel Valls davanti al parlamento (archivio) KEYSTONE/EPA/ETIENNE LAURENT sda-ats

(Keystone-ATS) Clima teso in Francia dove oggi pomeriggio, alle 16, comincia all’Assemblea nazionale il dibattito sull’adozione della riforma del codice del lavoro, sulla quale il governo di Manuel Valls ha deciso di porre la questione di fiducia.

La mozione di censura della destra non ha possibilità di essere approvata, salvo sorprese, ma quella che preoccupa di più la maggioranza è quella della sinistra dissidente. Ieri soltanto per 2 voti i “frondisti” non sono riusciti a presentarla e qualcuno afferma che stamattina era in corso un nuovo tentativo per mettere insieme le 58 firme necessarie.

Manifestazioni di protesta sono in programma un po’ in tutto il paese su appello dei sindacati che si oppongono alla riforma che dovrebbe dare più flessibilità alle regole del lavoro, ma che è stata già talmente modificata che il Mouvement des entreprises de France (Medef, organizzazione padronale) la definisce “un’occasione mancata”.

Se il progetto di riforma sarà votato, passerà al Senato. Molto improbabile che alla mozione di censura della destra aderiscano franchi tiratori della maggioranza. Al massimo, si dice nei corridoi, vi si uniranno i 10 deputati del Front de Gauche. I quali – insieme a Républicains, centristi UDI e Front National – sono comunque molto lontani dalla soglia dei 288 voti necessari (su 574) per far cadere il governo.

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