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Francia: UBS sarebbe stata favorevole ad accordo extragiudiziale

UBS avrebbe preferito trovare un accordo transattivo con la Procura nazionale finanziaria francese. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) UBS avrebbe preferito trovare un accordo transattivo con la Procura nazionale finanziaria francese (Parquet national financier, PNF) e pagare una multa nell’ambito della vertenza fiscale che vede accusate la casa madre e la sua filiale francese.

“Di fronte alla vacuità del del dossier, se UBS avesse potuto trovare un accordo ragionevole con la PNF l’avremmo fatto”, ha dichiarato in un’intervista pubblicata oggi da Le Temps il presidente della direzione di UBS Francia Jean-Frédéric de Leusse. A suo avviso, un accordo a condizioni accettabili per i nostri clienti e i nostri azionisti (…) avrebbe dovuto essere la soluzione”.

Il dirigente ritiene che un processo penale nei confronti di imprese può “diventare una pena di morte ancora prima che la sentenza sia pronunciata”. In questi casi la giustizia attuata con una transazione, come è avvenuto per UBS negli Stati Uniti e in Germania, costituisce la miglior soluzione.

In un processo iniziato l’8 ottobre e conclusosi il 15 novembre a Parigi – la sentenza sarà pronunciata il prossimo 20 febbraio – UBS doveva rispondere di fornitura illecita di servizi finanziari a domicilio (“démarchage”) e di riciclaggio aggravato del provento di frode fiscale. La filiale francese, dal canto suo, era accusata di complicità nei medesimi delitti.

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