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Francia-Svizzera: Sapin evoca nuovo accordo bilaterale

(Keystone-ATS) A poche ore dal suo incontro con la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, in agenda questo pomeriggio a Berna, il ministro delle finanze francese Michel Sapin ha rilasciato un’intervista al quotidiano romando “Le Temps” in cui afferma di voler fare progressi sullo scambio di informazioni in materia fiscale. Sapin critica inoltre la “lentezza” di talune procedure attuali ed evoca “un nuovo accordo bilaterale”.

Con Eveline Widmer-Schlumpf, “firmeremo un clausola aggiuntiva alla convenzione fiscale bilaterale volta a semplificare le condizioni di scambio di informazioni su richiesta”, ha sottolineato il ministro delle finanze francese. “Il nuovo accordo consentirà alla Francia di fare domande raggruppate su diversi contribuenti” e “senza citare precisamente l’istituto finanziario depositario del conto”.

Le risposte svizzere saranno così “di migliore qualità” e “trasmesse più rapidamente”, afferma Sapin, che invita peraltro Berna ad allinearsi a “questa nuova éra” e “alla trasparenza” in materia fiscale. Il ministro francese assicura inoltre che le domande raggruppate non prendono di mira un istituto finanziario in particolare.

Sapin ha ricevuto ieri a Parigi rappresentanti di diverse banche elvetiche, tra cui UBS e Credit Suisse, per una discussione sulla regolarizzazione degli averi non dichiarati in Svizzera. Al quotidiano romando, il ministro delle finanze francese ha tuttavia escluso una procedura destinata a risanare il passato. “Non si può regolarizzare la frode”, ha sottolineato.

Convenzione sulle successioni

La visita di Sapin coincide con il termine per denunciare quest’anno la convenzione sulle successioni con la Svizzera. Durante la recente sessione estiva le Camere hanno bocciato il nuovo accordo sulla tassazione delle eredità, preparato dal Consiglio federale.

Pochi giorni dopo Parigi ha denunciato la convenzione sulle successioni, prendendo atto “con rammarico” della decisione del Parlamento elvetico. L’accordo, che risale al 1953, dal prossimo 31 dicembre non sarà quindi più valido.

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