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Franco forte, indipendenza della Banca nazionale non si tocca

(Keystone-ATS) Meno burocrazia, rafforzamento delle condizioni quadro per l’economia, ricerca di nuovi mercati e misure di risparmio. Sono queste alcune delle misure – talune in fieri, altre in fase di realizzazione – che il Consiglio federale intende promuovere in reazione all’apprezzamento del franco svizzero, dopo l’abbandono da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) del corso minimo con l’euro.

Tuttavia, si evince dalle risposte alle interpellanze che sono discusse questo pomeriggio (dalle 15.00 fino alle 17.15 circa) al Consiglio nazionale nel quadro di un dibattito urgente chiesto dai partiti, il governo non intende condizionare la politica monetaria della BNS, istituto che deve continuare a godere della massima autonomia.

Nelle sue risposte articolate ai numerosi quesiti posti in relazione al rafforzamento del franco e al modo migliore per far fronte a questa situazione, il Consiglio federale ha respinto le richieste più radicali, provenienti soprattutto dall’UDC. In particolare non intende abbassare il tasso dell’Iva che colpisce il settore della ristorazione dal 3,8% al 2,5% per aiutare il turismo, né intende sospendere per un anno il prelievo della tassa sul CO2. Niente da fare nemmeno per la rinuncia alle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone.

Stando all’esecutivo, è difficile fare previsioni sulle conseguenze che avrà l’apprezzamento della moneta nazionale sull’economia, visto il carattere erratico dei cambi. Di sicuro, diversi settori economici dovranno far fronte a difficoltà.

Quanto alle ripercussioni sui consumatori, stando al Consiglio federale alcuni settori hanno già reagito, abbassando i prezzi (commestibili, automobili e mobili, in particolare). Altri settori dovrebbero seguire questa tendenza, anche se a un ritmo rallentato.

In merito all’adozione dei tassi di interesse negativi da parte della Banca nazionale, il Consiglio federale intende studiare la situazione per quanto riguarda le ripercussioni sulle casse pensioni, nel rispetto dell’indipendenza della BNS.

Quanto alle spese della Confederazione, l’esecutivo sta valutando per i prossimi anni vari programmi di risparmio che prevedono anche un congelamento dell’organico da inserire nel preventivo 2016.

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