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Futuro della ricerca in Svizzera dipende da UE

(Keystone-ATS) Le carriere accademiche non sono abbastanza incoraggiate in Svizzera, constata il Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica (FNS): il futuro dipenderà strettamente dalla partecipazione al programma “Horizon 2020” dell’Unione europea.

Il FNS stima a 4,5 miliardi di franchi il fabbisogno finanziario dei ricercatori, scrive nel suo programma 2017-2020 presentato oggi ai media a Berna. Quasi un quinto di questo importo dovrebbe essere utilizzato per misure che mirano a incoraggiare in maniera ottimale una carriera accademica, precisa.

Si tratta in particolar modo di sfruttare meglio il potenziale indigeno, con “prospettive di carriera chiare e attrattive per i ricercatori più talentuosi”, aggiunge il FNS. Già l’anno scorso il Fondo nazionale ha investito una cifra record nel sostegno a progetti e a carriere. In totale 3469 progetti di ricerca hanno beneficiato di 849 milioni di franchi.

Si è trattato di reagire alle incertezze provocate dall’accettazione, il 9 febbraio 2014, dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Il programma presentato oggi potrebbe conoscere cambiamenti sostanziali se la Svizzera non sarà più associata a “Horizon 2020” dopo il 2016, termine fino al quale Berna ha negoziato la sua partecipazione provvisoria dopo le polemiche suscitate dalla votazione del 9 febbraio, sottolinea il FNS.

I soldi non sono l’unico problema. In materia di ricerca d’avanguardia l’internazionalizzazione e l’integrazione nel quadro europeo sono indispensabili per la Svizzera, rammenta il Fondo.

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