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Gay perseguitati in Cecenia, Amnesty invita a dire basta

Amnesty chiede di porre fine alle persecuzioni dei gay in cecenia KEYSTONE/AP/DMITRI LOVETSKY sda-ats

(Keystone-ATS) Amnesty International esorta a dire basta alla persecuzioni di omosessuali in Cecenia e invita il Consiglio federale a proteggere le persone che sono a rischio a causa del loro orientamento sessuale, concedendo loro l’asilo.

Nel corso di una giornata globale di azione gli attivisti di Amnesty consegneranno domani alle ambasciate russe di numerosi paesi oltre mezzo milione di firme raccolte per porre fine alla “spaventosa persecuzione” dei gay in Cecenia, si legge in un comunicato dell’organizzazione.

Stando all’associazione, nella repubblica caucasica, che fa parte della Federazione russa, è in corso una “campagna coordinata di rapimenti, torture e uccisioni da parte delle autorità”.

“Le autorità cecene sostengono che gli omosessuali non esistono: nei prossimi giorni in tutto il mondo dimostreremo il contrario”, afferma John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa e l’Asia Centrale, citato nella nota. Il tempo stringe, aggiunge Dalhuisen: “sollecitiamo la comunità internazionale ad aprire le porte a tutti coloro che fuggono dalle persecuzioni omofobe”.

Il primo aprile il quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta ha denunciato che oltre cento uomini sospettati di essere gay erano stati rapiti nei giorni precedenti, nell’ambito di un’azione coordinata. Secondo quanto riferito, gli uomini erano stati sottoposti a torture e altri maltrattamenti; erano stati pure costretti a indicare i nomi di altre persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) di loro conoscenza. Almeno tre di loro sono stati uccisi. La giornalista che ha svolto l’inchiesta è stata minacciata.

È quindi scattata una protesta globale, con la raccolta di centinaia di migliaia di firme in vari paesi. La consegna avverrà in numerose ambasciate russe, fra le quali quelle in Belgio, Canada, Finlandia, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, e Ucraina.

Le autorità russe hanno fatto sapere di aver avviato un’inchiesta preliminare sulle informazioni diffuse riguardo alla persecuzione. Amnesty International esorta Mosca a condurre indagini tempestive e approfondite, a intraprendere tutti i passi necessari per assicurare i colpevoli alla giustizia e a prendere le misure volte a garantire la sicurezza delle persone a rischio in Cecenia.

In Svizzera, Amnesty International, Queeramnesty Svizzera, Transgendernetwork Switzerland, l’Organizzazione svizzera delle lesbiche e Pink Cross hanno rivolto un appello congiunto al Consiglio federale. Dopo aver ricordato che Berna è spesso intervenuta a livello internazionale contro la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, le associazioni invitato il governo a proteggere dalla persecuzione le persone considerate a rischio, concedendo loro l’asilo.

L’esecutivo federale è anche esortato a condannare con fermezza gli appelli ai crimini d’odio da parte di rappresentanti del governo e a chiedere alle autorità russe che siano svolte indagini indipendenti e imparziali sui reati in questione.

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