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Gaza: già 10 vittime, tra cui soldato israeliano, in attacco terra

(Keystone-ATS) Dopo 10 giorni di martellanti raid aerei in risposta ai razzi di Hamas, l’esercito israeliano è entrato ieri sera in forze nella Striscia di Gaza. Secondo un portavoce militare sono impegnati sul campo fanteria, carri armati, artiglieria, ingegneri e intelligence. A loro supporto forze aree, navali e altre di sicurezza. Al momento si contano nove palestinesi morti, tra cui un bebè, e un soldato israeliano ucciso.

Le forze di terra israeliane stanno avanzando “nelle loro rispettive missioni”, incluse “l’identificazione e la repressione della minaccia dei tunnel”, ha detto il portavoce, secondo cui durante la notte sono stati colpiti oltre 100 “siti del terrore”, circa 9 tunnel e oltre 20 lanciatori di razzi.

È l’area nord della Striscia a essere al momento sotto l’attacco principale di tank e fanteria israeliana, anche se spari e esplosioni si sentono un po’ dovunque. Si avverte un clima di panico diffuso; testimoni riferiscono di non sapere dove fuggire.

Secondo fonti mediche locali, nei combattimenti in corso da undici giorni sono finora stati uccisi 260 palestinesi e 2000 sono rimasti feriti.

L’obiettivo di Israele, ha riferito un portavoce militare, “non è quello di rovesciare Hamas”. “Aspettavamo con ansia questa operazione di terra” a Gaza “per impartire una lezione a Israele”, è la sfida lanciata dalle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas.

Mentre il capo in esilio di Hamas Khaled Mechaal ha sostenuto che “quello che l’invasore israeliano non è riuscito a realizzare con i raid aerei e marittimi, non lo realizzerà nemmeno con l’offensiva terrestre, che è destinata all’insuccesso”.

Da parte sua il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) ha dichiarato che l’offensiva terrestre israeliana provocherà “ancora più spargimento di sangue” e complicherà gli sforzi per mettere fine al conflitto nella zona.

Secondo i media l’esercito israeliano ha chiesto al gabinetto di sicurezza di richiamare altri 18’000 riservisti in caso l’operazione di terra in atto da ieri sera ne abbia bisogno.

Intanto almeno 5 razzi lanciati verso il sud d’Israele sono stati intercettati nella notte nella regione del Neghev, vicino a Ofakim.

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