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Gaza: la Svizzera “profondamente scossa”

(Keystone-ATS) La Svizzera si è detta “profondamente scossa” dalle conclusioni della Commissione indipendente dei diritti dell’uomo dell’Onu sulle ostilità della scorsa estate a Gaza.

L’ambasciatore elvetico, Alexandre Fasel, durante il dibattito al Consiglio dei diritti umani, ha ribadito l’importanza di inchieste “credibili, trasparenti e indipendenti”.

“Deploriamo gli attacchi e i metodi di guerra utilizzati dalle parti in conflitto in zone densamente popolate che hanno causato numerose vittime civili e danni ingenti alle infrastrutture”. L’ambasciatore si è dichiarato “profondamente preoccupato per il fatto che simili attacchi potrebbero essere stati condotti nell’ambito di politiche decise o tollerate ai più alti livelli politico e militare”.

La scorsa settimana la Commissione indipendente dei diritti dell’uomo dell’Onu ha definito “credibili le accuse di crimini di guerra commesse sia da Israele che dai gruppi armati palestinesi”.

“In 51 giorni di operazioni a Gaza, furono uccisi 1462 civili palestinesi, un terzo dei quali erano bambini”, indica la commissione nel rapporto. Sono stati compiuti oltre 6000 raid aerei e sparati circa 50 mila colpi da terra. I gruppi armati palestinesi hanno lanciato 4881 razzi e 1753 colpi di mortaio su Israele, uccidendo 6 civili e ferendone 1600.

“Il fatto che Israele non rivide la pratica dei raid aerei, neanche dopo che i loro effetti sui civili divennero evidenti, solleva la questione se questa fosse parte di una politica più ampia approvata, almeno tacitamente, dai più alti livelli del governo israeliano”, prosegue il testo.

Sempre secondo il rapporto, il lancio indiscriminato di migliaia di razzi e colpi di mortaio (quasi 7000) dai gruppi armati palestinesi contro Israele aveva “l’obiettivo di diffondere il terrore tra i civili israeliani”. I civili residenti vicino alla Striscia sono stati “traumatizzati” dalla scoperta di 14 tunnel da Gaza a Israele usati per attaccare i soldati e “dal timore di poter essere colpiti in qualsiasi momento da uomini armati che sbucavano dal terreno”.

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