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Gaza: militari, né tentativo rapimento né esecuzione mirata

In un'operazione israeliana hanno perso la vita sette membri di Hamas (foto d'archivio simbolica). KEYSTONE/EPA/ABED AL HASHLAMOUN sda-ats

(Keystone-ATS) Non è stato né un tentativo di rapimento, né un’esecuzione mirata l’operazione israeliana che ieri sera a Gaza ha provocato la morte di un comandante dell’ala militare di Hamas e di altri sei membri della fazione palestinese.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Il capo di stato maggiore dell’esercito Gadi Eisenkot – che questa mattina ha diretto una riunione di sicurezza insieme al capo dello Shin Bet (l’agenzia di intelligence per gli affari interni dello Stato ebraico) Nadav Argaman – l’ha definita “un’azione importante per la sicurezza di Israele”.

“Le forze dell’esercito e dell’aviazione – ha proseguito offrendo le condoglianze alla famiglia dell’ufficiale israeliano ucciso – hanno combattuto bene ed eroicamente”. L’esercito ha comunque deciso di rinforzare le proprie truppe nel sud ed è pronto ad “operare se necessario, a piena forza”.

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