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Gaza: Netanyahu, esercito pronto a estendere operazioni

(Keystone-ATS) “Il mio ordine all’esercito è di tenersi pronto ad una possibile estensione significativa dell’operazione e l’esercito è preparato”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu prima della riunione di Gabinetto parlando alla nazione.

L’obiettivo dell’operazione a Gaza è quello di colpire i tunnel che “ieri sono stati usati da Hamas per compiere attentati di massa contro civili israeliani”, ha spiegato il primo ministro aggiungendo che “operiamo solo contro obiettivi terroristici nella Striscia e ci rammarichiamo per ogni vittima civile non intenzionale”.

“Visto che non è possibile occuparsi di questi tunnel dal cielo – ha aggiunto Netanyahu – lo stiamo facendo da terra”. Il premier ha ribadito che “l’operazione di terra è nata dopo che Israele ha accettato sia la tregua proposta dall’Egitto sia quella umanitaria. In entrambi i casi Hamas ha continuato a sparare razzi verso Israele”.

“Non avendo altre opzioni – ha proseguito – siamo stati costretti ad agire. Non abbiamo garanzia di un successo al 100%, ma stiamo facendo tutto quello che possiamo per ottenere il massimo”. Netanyahu ha poi sottolineato che la responsabilità “per i danni che coinvolgono civili è di Hamas e di Hamas sola, che usa i civili come scudi umani”.

Nel frattempo “l’Egitto ha ribadito il proprio appello a tutte le parti coinvolte ad accettare immediatamente e senza condizioni preventive l’iniziativa egiziana per un cessate il fuoco a Gaza”. Lo riferisce un comunicato del ministero degli esteri rilanciato dall’agenzia Mena.

Il dicastero, fra l’altro, “chiede ad Israele di dar prova di saggezza” ponendo fine a bombardamenti e all'”invasione” terrestre, operazioni che “complicano la situazione e non creano sicurezza” per lo Stato ebraico.

Intanto secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan il bilancio aggiornato delle vittime è salito a 264, di cui 27 dalla ieri sera, quando è stata lanciata l’offensiva di terra.

Decine di migliaia di persone hanno abbandonato la scorsa notte i rioni di Zaitun e Sajaya (nell’est di Gaza) mentre il fuoco dell’artiglieria si faceva sempre più minaccioso. Quei rioni popolosi sembrano ormai svuotati dell’80% degli abitanti.

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