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Gb: Cameron presenta lettera a Ue, accordo non impossibile

(Keystone-ATS) Un accordo con l’Ue sulle riforme che la Gran Bretagna vuole “non è impossibile”, ma Londra non intende far parte di “un club della moneta unica”.

Così David Cameron illustrando alla Chatham House il senso della lettera che invierà oggi a Bruxelles. Tra i punti su cui il premier insiste ci sono le restrizioni al welfare per gli immigrati intra-europei.

Il primo ministro conservatore ha citato inoltre: la tutela dei Paesi non euro; lo sviluppo della flessibilità e della competitività in seno al mercato unico; la garanzia per Londra di restar fuori da una maggiore integrazione. E in relazione a quest’ultimo punto ha evocato pure fra i suoi obiettivi quello d’imporre il diritto di “un gruppo di parlamenti nazionali” a interdire la legislazione comunitaria e l’intenzione di introdurre nell’ordinamento britannica limitazioni al potere d’intervento della corte di giustizia europea nel regno: temi potenzialmente problematici del negoziato con Bruxelles, anche in termini di legittimità.

Cameron ha comunque sostenuto che le sue istanze sono “ragionevoli”, impegnandosi ad affrontare la partita con “un atteggiamento pragmatico e non emotivo” in vista del referendum sulla cosiddetta Brexit, che egli stesso ha promesso entro il 2017 – di fronte alle pressioni del fronte euroscettico -, ma che secondo i media intenderebbe anticipare in effetti nel 2016. Referendum che comunque non avrà un bis, ha avvertito oggi.

Proprio rivolgendosi indirettamente agli euroscettici, il premier ha notato del resto come l’ipotetica uscita di Londra dall’Ue porrebbe anche problemi di “sicurezza nazionale”. Tanto più che oggi “c’è l’Isis”, che prima non c’era.

In ogni caso, ha concluso il suo discorso, quelli che Londra chiede sono “cambiamenti grandi, ma non impossibili”. E “con pazienza, buona volontà e inventiva” potranno essere raggiunti per fare “della Gran Bretagna, ma anche dell’Ue”, un posto più “sicuro e prospero” negli anni a venire.

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