Prospettive svizzere in 10 lingue

GB: giro di vite su visti a studenti stranieri

(Keystone-ATS) LONDRA – La Gran Bretagna irrigidisce le regole per la concessione di visti agli studenti stranieri, dopo le polemiche sugli abusi di quanti usano questi permessi per poi restare illegalmente nel Paese. Il ministro dell’Interno Alan Johnson ha spiegato che il 30% dei migranti che entrano nel Regno Unito usano un visto per studenti, e che un certo numero di questi sono adulti che vengono per brevi corsi, non per conseguire un diploma.
Secondo le nuove regole, i richiedenti dovranno saper parlare un inglese accettabile (a livello ‘intermedio’ e non da principianti), mentre coloro che vengono per corsi brevi (fino a sei mesi) non potranno portare con sé alcun familiare. L’Home Office (ministero dell’Interno) non ha confermato quanto anticipato da alcuni giornali, per i quali solo quest’anno ci sarà un taglio di decine di migliaia di visti. Un portavoce ha detto che una revisione di questi visti è stata ordinata già a novembre: nel 2008-09 circa 240.000 visti per studio sono stati concessi dal Regno Unito.
La notizia della stretta governativa giunge una settimana dopo che i visti studenteschi da Nepal, India settentrionale e Bangladesh sono stati sospesi dopo un’impennata di richieste.
Johnson ha negato che il sistema sia stato finora troppo permissivo: “Abbiamo già chiuso 200 ‘college’ fasulli. Entro il 2011, avremo il sistema più sofisticato al mondo per controllare le persone che arrivano, ma anche per controllare che se ne vadano davvero”.
Johnson ha voluto sottolineare che la Gran Bretagna resta aperta per gli studenti che vogliono venire a fare un vero corso di studi: “Siamo il secondo Paese al mondo dove la gente va per avere un’istruzione superiore – ha spiegato – Dobbiamo essere attenti a non danneggiare questa parte dell’economia britannica, che vale tra 5 e gli 8 miliardi di sterline all’anno”.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR