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General Electric: sarebbero a rischio 1200-1300 posti in Svizzera

La multinazionale industriale statunitense General Electric (GE) si appresterebbe a tagliare 1200-1300 posti di lavoro in Svizzera (foto rappresentativa d'archivio) KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) La multinazionale industriale statunitense General Electric (GE) si appresterebbe a tagliare 1200-1300 posti di lavoro in Svizzera: la cifra viene avanzata oggi dal quotidiano economico francese Les Echos.

Nessuna conferma giunge dall’azienda: contattato dall’ats un portavoce non ha voluto prendere posizione, invitando alla prudenza nell’uso delle cifre.

Stando al giornale, che si rifà a fonti sindacali, il gruppo americano punta a cancellare 4500 impieghi. La ristrutturazione interesserebbe soprattutto tre paesi: oltre alla Svizzera, la Germania (1000-1050 posti) e il Regno Unito (650-670). La Francia non sarebbe toccata, perché salvaguardata da un accordo concluso fra GE e lo stato francese riguardo alla promessa di creare 1000 posti netti supplementari entro la fine del 2018.

Della possibile soppressione di impieghi in Svizzera si era parlato già a fine ottobre: allora l’Aargauer Zeitung riferiva di 1300 possibili esuberi negli stabilimenti di Birr, Baden e Oberfelden, ubicati nel canton Argovia. I sindacati si erano attivati, chiedendo fra l’altro l’intervento del consigliere federale Johann Schneider-Ammann.

GE, che aveva rilevato il concorrente francese Alstom nel 2015, aveva già annunciato nel 2016 un’ondata di licenziamenti nelle attività energia di Alstom. All’epoca si trattava di tagliare 1300 impieghi, poi ridotti a 900 grazie a fluttuazioni naturali.

General Electric e Alstom sono presenti in Svizzera da 126 anni, stando al sito internet dell’impresa. Il gruppo conta attualmente 4200 dipendenti attivi in sette unità.

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