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Germania: presidenza, la cacciatrice dei nazisti sfida Gauck

(Keystone-ATS) Una signora di 73 anni, arguta, grintosa e alla fine anche un pochino commossa, ha letto oggi a Berlino il curriculum vitae che la candida alla Presidenza della Repubblica federale tedesca. È Beate Klarsfeld, proposta dalla Linke a sfidare il 18 marzo Joachim Gauck, il militante dei diritti civili della ex DDR, candidato degli altri quattro partiti tedeschi, ma che Angela Merkel non avrebbe voluto.

In Germania la Klarsfeld è nota a tutti come ostinata e coraggiosa ‘cacciatrice di nazistì. E nessuno ha dimenticato lo ‘schiaffò clamoroso che sferrò al cancelliere della Cdu Kurt Georg Kiesinger, nel 1968 per aver partecipato al Reich di Adolf Hitler. “Diedi quello schiaffo per la Germania”, ha detto oggi, presentando la sua candidatura a Berlino.

E ha raccontato quello che le ha sempre detto suo marito Serge, commentando il gesto di una impavida ventinovenne : “Vedrai, più in là nel tempo te lo riconosceranno”. E aveva ragione. All’epoca, invece, la schiaffo mollato durante un congresso di partito a Berlino – quando la giovane donna salì sul podio e urlò contro il cancelliere ‘Nazista! Nazista! Nazista! – le portò una condanna di un anno di carcere. Scontò poi quattro mesi grazie alla difesa del suo avvocato.

Beate si è presentata oggi come cittadina franco-tedesca, con un forte legame con l’Italia, “perchè mia figlia ha sposato un italiano”. Ha dichiarato senza esitazione: “Noi sosteniamo Sarkozy, lo dico pubblicamente”. Pieno di orgoglio è stato poi il passaggio in cui ha descritto come abbia vissuto da sempre la cittadinanza tedesca: “Sono cresciuta fra le rovine di Berlino e mi sono sempre sentita berlinese – ha detto -. Non appartengo né all’est né all’ovest, con entrambi avevo un rapporto tempestoso. Mi sono sempre sentita una cittadina tedesca della Germania riunificata”. “Ho cercato di essere una tedesca esemplare, e ho cercato di cambiare la Germania”.

Fra i più grandi risultati della sua caccia ai nazisti, ci fu l’arresto dell’ufficiale dell’SS Klaus Barbie, il 5 luglio del 1987: fu lei a farlo scovare in Bolivia. Ma sono molti i criminali del Reich che la Klarsfeld ha inseguito in tutta la vita, una caccia mossa da una profonda indignazione. E questo potrebbe far confluire su di lei nell’Assemblea federale alcuni voti in più rispetto a quelli dell’unico partito che la appoggia. Può però una donna che ha vissuto 50 anni in Francia diventare presidente della Repubblica tedesca, si chiede qualche oppositore, dopo le dimissioni di Christian Wulff? E se sarà eletta, le è stato chiesto oggi in conferenza stampa a Berlino, rinuncerà alla cittadinanza francese? “Assolutamente no – è stata la risposta -. Siamo in Europa”.

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