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Ginevra: dossier dei due siriani fermati ora in mano a MPC

(Keystone-ATS) Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) assume la direzione delle indagini riguardanti i due cittadini siriani arrestati ieri a Ginevra nella cui automobile sono state rinvenute tracce di esplosivo.

Lo ha indicato stasera alla stampa il procuratore generale del canton Ginevra Olivier Jornot, precisando che i due uomini, attualmente in detenzione preventiva, verranno consegnati tra breve alla Procura federale.

Pur non essendo più a capo del dossier, Jornot ha fornito alcune precisazioni in merito. Nella vettura delle due persone sono state scoperte tracce di esplosivo. I due uomini, che non parlano francese e hanno presentato passaporti siriani autentici, affermano di essere giunti in Svizzera ieri.

Secondo gli inquirenti, i due siriani non hanno legami con i quattro uomini ricercati da mercoledì a Ginevra e che sono sospettati di essere affiliati allo Stato Islamico (Isis).

La Procura federale, in una nota diffusa in precedenza, precisava di avere avviato un’indagine nei confronti dei due siriani per sospetta fabbricazione, occultamento e trasporto di materie esplosive o gas velenosi, secondo l’articolo 226 del Codice penale. L’MPC menzionava inoltre la possibile violazione dell’articolo 2 della Legge federale che vieta i gruppi “Al-Qaïda” e “Stato islamico” nonché le organizzazioni associate.

Jornot ha precisato che le tracce di esplosivo – di cui non ha voluto precisare la natura – trovate nella loro vettura sono per ora gli unici elementi a loro carico. Tale scoperta non significa che essi abbiano veramente trasportato esplosivi. Inoltre, i due uomini sostengono di aver acquistato l’automobile di recente.

Il procuratore ginevrino non ha voluto fornire altri dettagli, rifiutandosi di rispondere a domande riguardanti il paese d’immatricolazione dell’automobile e sull’arrivo dei due siriani in Europa.

Jornot ha precisato che nel frattempo la giustizia ginevrina ha abbandonato le ricerche del veicolo utilitario con targa belga entrato in Svizzera martedì notte al valico di Les Rousses (F): il furgoncino è stato visto in centro a Ginevra, ma sarebbe tornato in Francisa passando la dogana a Veyrier (GE).

Le autorità non restano certo inattive, ha aggiunto Jornot. La procura federale, con il sostegno dell’Ufficio federale di polizia (fedpol), collabora strettamente con la polizia cantonale ginevrina. Il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber è in contatto diretto e regolare con il consigliere di Stato Pierre Maudet, capo del Dipartimento cantonale della sicurezza e dell’economia.

A Ginevra il livello di guardia è immutato da giovedì, precisa la polizia cantonale in un comunicato. Concretamente ciò significa un maggiore dispiegamento di forze dell’ordine e più controlli di veicoli e persone.

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