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Ginevra: lo sciopero dipendenti del Cantone proseguirà domani

(Keystone-ATS) Lo sciopero degli statali ginevrini si protrarrà almeno fino a domani. Lo ha deciso nel pomeriggio un’assemblea a cui hanno partecipato circa 1500 persone.

Secondo il Cartello intersindacale della funzione pubblica, l’astensione dal lavoro osservata oggi è stata “ben seguita”: avrebbero incrociato le braccia il 60-80% degli insegnanti, mentre centinaia di agenti di polizia hanno partecipato ad un raduno di protesta.

“L’agitazione è molto sentita”, ha indicato all’ats Marc Simeth, presidente del Cartello. Hanno aderito alla protesta sotto forma di assemblee del personale anche settori (l’ospedale cantonale e l’assistenza pubblica) nei quali è difficile scioperare, ha precisato. L’affluenza al corteo organizzato a fine pomeriggio è stata stimata a circa 10’000 persone.

I funzionari proseguiranno l’agitazione domani, in concomitanza con lo sciopero dei lavoratori edili, che dopo Ticino e Svizzera tedesca si terrà in Romandia. Secondo quanto annunciato all’assemblea, i dipendenti del Cantone hanno intenzione domani mattina di unirsi al corteo degli operai.

La decisione di scioperare è stata votata il 27 ottobre scorso all’unanimità dei membri del Cartello, ai quali si è associato il Sindacato dei servizi pubblici (SSP). La protesta, confermata dall’assemblea del personale il 3 novembre, è rivolta contro le misure di risparmio previste dal preventivo 2016.

Il Consiglio di Stato, in particolare, ha intenzione di diminuire la massa salariale del 5% sull’arco dei prossimi tre anni. Per raggiungere questo obiettivo sono previste diverse misure: portare l’orario settimanale di lavoro da 40 a 42 ore, bloccare le assunzioni, agevolare i licenziamenti e favorire il ricorso al tempo parziale.

Nel corso di una conferenza stampa convocata alla vigilia dello sciopero, il Consiglio di Stato in corpore ha ribadito la necessità di diminuire le uscite del Cantone. Ha pure deplorato l’assenza di dialogo con i sindacati di categoria sulle misure che consentirebbero di limitare il disavanzo pubblico.

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