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Gioconda: 100 anni fa il furto, ora lo racconta un documentario

(Keystone-ATS) Rocambolesco, clamoroso, da sempre anche avvolto in una cappa di mistero. Trama perfetta per un giallo, il furto della Gioconda dal Louvre compie cento anni. E mentre a Firenze impazzano le iniziative alla memoria, dalla ricerca delle ossa di Lisa Gherardini alla petizione per esporre il quadro agli Uffizi, per l’occasione arriva anche il film. O meglio un documentario, opera dell’americano Joe Medeiros, che su quel mistero si è spaccato la testa per anni, facendo ricerche al Louvre e spulciando montagne di documenti. E ora promette di rivelare retroscena e verità della folle impresa che consacrò al mito la Monna Lisa di Leonardo.

Intitolato “The Missing Piece”, il docu di Medeiros ha una storia lunga 35 anni. “Tutto iniziò nel 1976 con una frase in un libro su Leonardo da Vinci”, racconta oggi il regista. Quella frase citava l’italiano Vincenzo Peruggia che il 21 agosto 1911 “rubò la Gioconda per portarla in Italia”. Non solo la rubò, ma se la tenne per quasi due anni e mezzo per poi portarla in Italia dove fu arrestato dopo un tentativo di vendere il quadro all’antiquario fiorentino Alfredo Geri. Ex dipendente del Louvre, Peruggia sostenne sempre di aver rubato il quadro di Leonardo solo per restituirlo al suo paese. Anzi, “per restituire il frutto dei saccheggi napoleonici”, arrivò a dire l’imbianchino, evidentemente un pò ignorante visto che la Gioconda è da sempre a pieno diritto francese, venduta a peso d’oro (ben 4mila ducati) a Francesco I dallo stesso Leonardo Da Vinci.

Com’è come non è, i retroscena del furto, di fatto, non furono mai chiariti. Così come rimasero irrisolte le eventuali complicità in quell’assurda impresa che gettò un’ombra sulla sicurezza del museo parigino e sulle indagini, per le quali venne coinvolto a Parigi anche il poeta Apollinaire accusato da un’amante di aver acquistato da lui, insieme con l’amico Picasso, statuette antiche rubate appunto al Louvre. Un mistero nel mistero: Apollinaire verrà scagionato. Ma poi si scoprirà che proprio quelle statuette fecero da modello per le celeberrime Demoiselles d’ Avignon di Picasso.

Medeiros avrebbe voluto farne un film già nel 1976, appena laureato alla scuola di cinema. Ma non venne a capo del movente e la sceneggiatura rimase incompiuta. Nel 2008, dopo l’incontro con la figlia ormai anziana di Peruggia, anche lei in cerca di ragioni (il padre era morto quando lei aveva solo due anni), l’americano ricominciò ad arrovellarsi. E a cercare, spulciando migliaia di documenti negli archivi del Louvre e in quelli di Firenze. Fino a trovare nelle lettere di Peruggia ‘il pezzo mancantè che serviva per mettere insieme, cento anni dopo, questo complicatissimo puzzle. E scoprire, come scrive oggi nel suo blog, che l’uomo non era così patriottico come si credeva.

Considerato il maggior esperto per quanto riguarda il furto della Gioconda e la vita di Vincenzo Peruggia, Medeiros scrive, dirige e produce i suoi film, oltre ad occuparsi di pubblicità ed essere stato per anni il caporedattore del Tonight Show di Jay Leno. The Missing Piece: The Truth About Vincenzo Peruggia and the Unthinkable Theft of the Mona Lisa è il suo primo documentario lungo.

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