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Governo vuole lo scambio automatico con Ue e Usa

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale pensa di negoziare con l’Ue lo scambio automatico di informazioni in ambito fiscale (standard OCSE) dando alle attuali trattative sull’estensione dell’Accordo sulla fiscalità del risparmio un nuovo orientamento. È quanto prevede la bozza di negoziato adottata oggi dal governo. Inoltre con gli Stati Uniti si dovrebbe negoziare il passaggio dal modello 2 dell’accordo FATCA (adottato dalla Svizzera) al modello 1, grazie al quale le informazioni tra le autorità competenti verrebbero scambiate automaticamente e in modo reciproco.

“Bisogna prendere atto della realtà, che piaccia o meno”, ha affermato la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf in una conferenza stampa.

La bozza di negoziato adottata dal governo verrà sottoposta alle commissioni dell’economia e della politica estera dei due rami del parlamento nonché ai cantoni. In autunno, il governo prenderà una decisione definitiva sul contenuto dei mandati negoziali, ha spiegato la consigliera federale.

La proposta di passare allo scambio automatico di informazioni va di pari passi coi lavori – cui la Svizzera partecipa – in fase di finalizzazione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa (OCSE) per l’adozione di uno standard globale.

“In giugno dovrebbe essere disponibile il commento a questo standard, standard che il consiglio dell’Ocse dovrebbe approvare in luglio per essere poi confermato in settembre dal G20”, ha affermato la ministra.

In ottobre, in occasione di una seduta del Global Forum nel quale la Confederazione è rappresentata, i centoventi Stati dovranno dichiarare se vogliono utilizzare questa norma o no. “Noi vogliamo essere inclusi nella lista dei Paesi già pronti a farlo”, ha sottolineato la ministra grigionese, facendo capire di non aspirare alla seconda lista.

Per quanto riguarda lo scambio automatico con l’Ue, secondo Widmer-Schlumpf i negoziati in corso sull’estensione dell’Accordo sulla fiscalità del risparmio devono ricevere un nuovo orientamento. Insomma, il prossimo passaggio allo scambio automatico rende in un certo qual modo obsoleto il sistema in vigore.

Rimane aperta la questione riguardante la regolarizzazione del passato. Stando alla consigliera federale, si tratta di un problema che va trattato bilateralmente. Con la Germania il problema non sussiste più, secondo Widmer-Schlumpf, dal momento che molti contribuenti si sono annunciati alle autorità fiscali tedesche per approfittare di programmi di regolarizzazione. Anche gli istituti di credito spingono i clienti ad approfittare di tale opportunità.

Altri paesi hanno avviato programmi simili, come la Francia e l’Italia. Per quanto riguarda Roma, le trattative hanno subito un ritardo di due mesi a causa del cambio di governo, ha dichiarato la consigliera federale.

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