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GR: Bondo, a due mesi dalla frana i primi rientri nelle case

A Bondo e Spino (GR) si lavora per tornare alla normalità. KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER sda-ats

(Keystone-ATS) Oltre la metà degli abitanti di Bondo (GR) sfollati in seguito alla frana del Pizzo Cengalo del 23 agosto potranno tornare presto a casa: l’evacuazione della zona “verde”, ovvero quella considerata meno pericolosa, verrà revocata sabato 14 ottobre.

Si tratta di 80 delle 140 persone sfollate nella zona interessata, ha riferito all’ats il portavoce del Comune Christian Gartmann, comprese le frazioni di Spino e Sottoponte, la cui evacuazione verrà revocata invece gradualmente a partire dal 21 ottobre, in base allo stato del ripristino delle strutture.

Il rientro a casa è possibile, informa in una nota odierna il Comune di Bregaglia, grazie al completamento della strada di accesso provvisoria – attraverso cui raggiungere il paese senza attraversare la zona rossa – e al ripristino dell’erogazione della corrente elettrica e dell’acqua. Permane invece, almeno fino alla metà di novembre, l’evacuazione delle zone arancione, rossa e blu di Bondo.

“La popolazione si dimostra molto comprensiva – ha detto Gartmann – ed il Comune e gli addetti ai lavori avvertono grande riconoscenza per il lavoro prestato e la corretta e costante informazione”.

Nuova strada cantonale riaperta entro novembre

Si lavora 20 ore al giorno, anche di notte, per consentire la riapertura della nuova strada cantonale H3b, che attraversa la galleria di Promontogno e prosegue sul bacino di ritenzione, si legge nella nota.

Il Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste del Cantone dei Grigioni ha deciso infatti che la strada dovrà essere transitabile entro fine novembre: la riapertura prima dell’inverno, conclude la nota, è una importante necessità della Bregaglia, dell’Engadina e della vicina Lombardia.

Zona di pianificazione

Il Comune di Bregaglia informa inoltre di avere emanato una zona di pianificazione per il territorio di Bondo, Promontogno, Sottoponte e Spino.

La decisione è stata presa sulla base del fatto che “le colate detritiche che hanno raggiunto il fondovalle nella zona di Bondo hanno sollevato molti interrogativi sulla futura realizzazione delle opere di protezione e sulla ricostruzione”.

Danni e donazioni

L’ammontare complessivo dei danni, sottolinea la nota, si potrà calcolare solamente quando sarà possibile accedere agli edifici senza pericolo. Anche per quanto riguarda le infrastrutture del Cantone e del Comune non c’è ancora una stima definitiva.

Intanto, ammontano a quasi 10 milioni di franchi i contributi raccolti attraverso più canali in favore di Bondo e delle frazioni vicine: 5 milioni circa arrivano dalla Catena della solidarietà, 1,75 milioni dal Patronato svizzero per i comuni di montagna e 2,8 milioni sono le donazioni versate sul conto comunale.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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