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GR: incidente Cresta Run, condanna per “lesioni colpose gravi”

Condannato il gestore di un club di skeleton per un incidente avvenuto nel 2008 sda-ats

(Keystone-ATS) È sopravvissuto all’Iraq come capitano dell’esercito britannico, ma la battaglia più importante l’ex militare 41enne l’ha forse vinta oggi davanti al tribunale cantonale grigionese: la condanna del gestore di un club di skeleton per un incidente di cui fu vittima.

L’incidente, che cambiò la vita dell’allora 32enne originario del sud dell’Inghilterra, avvenne il 25 gennaio 2008 sulla pista sulla pista Cresta Run di St.Moritz: nel tratto inferiore del canale di ghiaccio naturale lungo 1,2 km, in una curva l’uomo ha urtato contro il bordo superiore della pista e ha sbattuto una gamba contro un palo di legno così violentemente che il piede si è praticamente staccato al di sopra della caviglia.

Il palo di legno, che serviva a fissare un telone per proteggere la pista dal sole, era fissato ad una distanza di appena 10-12 centimetri dalla parete divisoria del canale. Entro le successive 48 ore fu spostato ad una distanza di circa mezzo metro.

Secondo il tribunale cantonale la pericolosità del palo, data dall’eccessiva vicinanza, avrebbe dovuto essere riconosciuta. Pertanto, nel processo di appello arrivato oggi alla sua conclusione, si è parlato di gravi danni fisici causati da negligenza. L’allora segretario e gestore del club che gestisce lo skeleton, un 68enne inglese, è stato quindi condannato ad una multa di 1’000 franchi e dovrà risarcire la vittima con 33’000 franchi.

Davanti al giudice, l’imputato ha argomentato che era sì responsabile della gestione del canale ma non del posizionamento del palo di legno incriminato. Gli avvocati della difesa hanno chiesto l’assoluzione argomentando che si è trattato di un incidente specifico di uno sport notoriamente rischioso.

Per la vittima, dopo l’incidente è iniziato un vero e proprio calvario: ha dovuto infatti subire dieci operazioni, nell’ultima delle quali è stato necessario amputargli la parte del polpaccio rimanente al di sotto del ginocchio. Davanti al tribunale l’uomo è apparso con una protesi nascosta dai pantaloni.

Non si è trattato solo di una battaglia medica: l’uomo voleva le scuse dal club, del quale tra l’altro era membro.

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