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Grecia: anche Topolino vittima dell’austerità

(Keystone-ATS) La drammatica crisi economica che quattro anni fa ha colpito la Grecia ha fatto un’altra vittima illustre nel già decimato settore dell’editoria ellenica: l’edizione greca di Topolino, il personaggio dei fumetti creato da Walt Disney nel 1928, dopo 48 anni di ininterrotta presenza nelle edicole e nelle case dei ragazzini, ha dovuto interrompere le pubblicazioni per mancanza di fondi.

Ad annunciarlo è stato Christos Terzopoulos, proprietario della Nea Aktina, l’editrice del fumetto, in un messaggio su Facebook nel quale fa però capire che esiste la speranza di una ripresa delle pubblicazioni. La casa che pubblica le avventure del più famoso topo del mondo ha subito la sorte di decine di altre grandi e piccole aziende del settore messe in ginocchio dalla crisi economica.

Nel 2009, prima che la crisi fosse eclatante, in Grecia c’erano ben 13 aziende editoriali quotate in Borsa, 39 quotidiani, 23 giornali domenicali, 14 settimanali, 10 stazioni Tv a livello nazionale e centinaia di emittenti radiofoniche private. Ma, alla fine del 2012, i debiti complessivi delle 18 maggiori aziende editoriali di Atene avevano superato i due miliardi di euro.

Gli introiti derivanti dalle vendite e dalla pubblicità erano in caduta libera già dal 2009: il crollo delle inserzioni c’è stato l’anno scorso, con un calo del 28% rispetto all’anno prima, mentre il volume delle vendite si è in pratica dimezzato nel periodo 2009-2012.

La crisi del settore ha avuto pesanti ricadute sugli addetti ai lavori: recenti stime parlano di 4000 giornalisti e almeno altrettanti poligrafici rimasti senza lavoro dall’inizio della crisi. Quelli che un lavoro ancora ce l’hanno, ricevono lo stipendio decurtato del 40%, quando lo ricevono.

“Certi fatti come un rimpasto di governo, la svalutazione della moneta e la chiusura delle riviste non sono avvenimenti che si possono prevedere. La decisione di sospendere la pubblicazione di riviste non è una scelta facile né improvvisa”, ha scritto Terzopoulos sul social network.

“Per parecchi mesi dall’inizio di quest’anno abbiamo portato avanti contatti e trattative alla ricerca di una soluzione per salvare la rivista”, ha aggiunto l’editore, “e sino all’ultimo abbiamo cercato di tenere accesa la scintilla per far continuare le pubblicazioni”. Ma, ha ammesso, non ha funzionato. Nonostante tutto, però, Terzopoulos lascia intendere che esiste ancora “uno spiraglio di speranza per riprendere a stampare”.

“Potete immaginare quanto sia difficile per noi questo momento – ha aggiunto -. Abbiamo continuato a fare il nostro lavoro fino all’ultimo anche in condizioni difficili, come testimonia il libro che abbiamo pubblicato su Arthur Floyd Gottfredson”, lo storico disegnatore di Mickey Mouse. Ma, ha concluso, “per questioni di segretezza, adesso non possiamo parlare delle trattative in corso per ricominciare”.

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