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Grecia: cresce tensione per nuove misure rigore

(Keystone-ATS) La Grecia si appresta a vivere una settimana ad ‘alta tensione’, con uno sciopero generale di 48 ore (mercoledì e giovedì) contro la nuova serie di misure di austerità la cui adozione, prevista il 20 ottobre, serve a convincere l’Unione Europea a salvarla dall’indebitamento.

Lo scenario che si prospetta è lo stesso di giugno, quando il Paese era già stato costretto ad una nuova stretta dopo quella del maggio 2010, in cambio di un primo piano di salvataggio: paralisi delle attività e incidenti a margine delle manifestazioni di mercoledì e giovedì, fibrillazioni in seno alla maggioranza socialista, drammatizzazione del problema da parte del governo. Anche questa volta il giro di vite è stato descritto come urgente, per scongiurare la minaccia che il Paese fosse abbandonato dai suoi creditori, Eurolandia ed Fmi.

Il governo di Atene vuole l’avallo parlamentare in tempo per il summit europeo del 23 ottobre. La Grecia entre “in una settimana cruciale, da cui dipende molto, forse tutto” il suo futuro, ha detto oggi il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, Mentre in dichiarazioni al giornale “Protothema”, il premier George Papandreu ha invitato i suoi concittadini “a prendersi le proprie responsabilità”, sottolineando che Atene si aspetta come contropartita una risposta “decisiva” alla crisi del debito durante il vertice europeo.

Lo sciopero generale, il quinto da inizio anno e il secondo di 48 ore dopo giugno, indetto dalle centrali sindacali del settore privato, Gsee, e pubblico, Adedy, intende denunciare una politica “che ha affondato il Paese, annientato i lavoratori e distrutto la società”.

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