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Gruppo PS chiede a procuratore federale Lauber di dimettersi

Il gruppo parlamentare socialista oggi ha chiesto apertamente al procuratore generale Michael Lauber (foto) di dimettersi. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Il gruppo parlamentare socialista oggi ha chiesto apertamente al procuratore generale Michael Lauber di dimettersi. Date le critiche dell’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione, per il PS la sua posizione non è più sostenibile.

Lauber deve ora trarre le conseguenze e rassegnare le dimissioni, afferma il capo del gruppo PS Roger Nordmann, citato in un comunicato. Se il procuratore non si dimettesse, il gruppo appoggerebbe la mozione per la sospensione del suo incarico nella commissione giuridica.

Il 13 maggio la competente commissione del parlamento, composta da 17 membri, si occuperà di un eventuale procedimento di destituzione contro il procuratore federale, attivo dal 2012. Il politico bernese del PBD Lorenz Hess ha presentato una mozione in tal senso.

L’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) nel maggio del 2019 ha aperto un’indagine disciplinare contro Lauber in seguito agli incontri da lui avuti con il presidente della FIFA Gianni Infantino, in relazione al procedimento riguardante la Federazione calcistica.

La AV-MPC all’inizio di marzo di quest’anno ha concluso il procedimento disciplinare, sottolineando che la somma delle violazioni commesse da Lauber era “considerevole”: ha violato in più occasioni i suoi obblighi di responsabilità in particolare riguardo agli incontri con Infantino nel 2016 e nel 2017.

L’AV-MPC aveva quindi deciso di imporre a Lauber – quale sanzione disciplinare – una riduzione salariale dell’8% per un anno (il massimo consentito ammonta al 10%) pari a un taglio di 23’827 franchi su uno stipendio annuo di 297’844 franchi.

Lauber respinge le accuse. Ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF) contro la decisione dell’autorità di vigilanza e la conseguente riduzione del salario. Era stato rieletto il 25 settembre 2019 con uno stretto margine: solo sette voti in più rispetto alla maggioranza assoluta. Le sue dimissioni erano già state richieste in precedenza in Parlamento e la commissione giuridica si era pronunciata contro la rielezione di Lauber.

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