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Guinea Bissau: golpisti, governo unità nazionale

(Keystone-ATS) Dopo il Mali, la Guinea Bissau è il nuovo rompicapo per la comunità internazionale. Dopo avere arrestato il presidente, il premier e il capo di Stato maggiore, malgrado le forti condanne di ONU, Unione Africana (UA) e Ecowas, i militari della Guinea Bissau propongono un “governo di unità nazionale”, nel quale occuperanno i ministeri della Difesa e dell’Interno. Solo poche ore prima avevano annunciato di non avere “alcuna ambizione per il potere”.

Ieri in mattinata era stato arrestato il presidente della Repubblica ad interim Raimundo Pereira. Un’ora dopo le manette erano scattare anche per il primo ministro uscente, Carlos Gomes Junior, candidato alle presidenziali, che sarebbe già stato trasferito in una località segreta. In serata viene deposto anche il capo delle forze armate, il generale Antonio Indjai, imposto il coprifuoco e confermata la chiusura delle radio private. I militari precisano di essere stati costretti ad agire perché il governo stava tramando per farli “eliminare” dal contingente angolano che si trova in Guinea Bissau.

Immediate le reazioni dal mondo. Da New York il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna il golpe e chiede che venga ristabilito l’ordine. In campo anche il presidente della commissione dell’Unione Africana (UA), Jean Ping, che definisce “inammissibile” il tentativo di colpo di Stato. Anche la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) si associa deplorando “formalmente e rigorosamente” l’azione dei militari.

Diplomati ed esperti sono convinti che il vero obiettivo dei golpisti sia il premier Gomes Junior. “È risaputo che l’esercito non lo ama e lui dovrebbe essere eletto a breve. I militari dovevano scegliere tra due opzioni, o ucciderlo, oppure essere sicuri che non vincesse le elezioni”, racconta alla Reuters un diplomatico locale che chiede di restare anonimo.

E si avvicina la data per il ballottaggio delle presidenziali del 29 aprile dove il favorito Gomes Junior (ha ottenuto, al primo turno, quasi il 49% dei voti) se la dovrà vedere con l’ex presidente Kumba Yala (che ha avuto poco più del 26% dei consensi).

La storia della Guinea Bissau è contraddistinta da putsch e tentativi di golpe dopo l’indipendenza ottenuta nel 1974. Negli ultimi anni il Paese è diventato una delle rotte preferite per il transito del commercio di cocaina tra l’America Latina e l’Europa.

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