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Guy Parmelin vuole miglioramenti fra il personale dell’esercito

Il consigliere federale Guy Parmelin e alcuni soldati dell'esercito svizzero (foto d'archivio). Keystone/LUKAS LEHMANN sda-ats

(Keystone-ATS) L’esercito è confrontato a gravi problemi di personale dovuti alla mancanza di figure formate, di quadri e al sistema delle dispense.

Per questo il consigliere federale Guy Parmelin ha ordinato al capo dell’esercito Philippe Rebord di correre ai ripari mettendo in atto entro la metà del 2018 le raccomandazioni contenute in un rapporto del Dipartimento federale della difesa (DDPS).

La lettera di Parmelin a Rebord è datata 27 gennaio e si riferisce ad un audit interno, ha detto il portavoce Walter Frik confermando una notizia pubblicata da “SonntagsZeitung” e “Le Matin Dimanche”. L’ats ha potuto visionare sia il rapporto che la lettera.

Nel rapporto vengono analizzate le risposte ai questionari sottoposti ai comandanti di truppa nel 2014 e 2015 al termine dei corsi di ripetizione. Il consigliere federale ha chiesto di adottare tutte le misure necessarie affinché le raccomandazioni emerse vengano introdotte nell’ambito dell’Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs), che dovrà essere concretizzato entro il 2021.

Le conclusioni mettono in evidenza problemi importanti nel personale dell’esercito, la cui portata era stata fino ad allora trascurata: un comandate su due ritiene la situazione non soddisfacente e un altro 44% appena sufficiente. Vi erano state valutazioni in precedenza che aveva messo in luce criticità, ma non hanno mai portato a misure concrete. Le riunioni importanti si sono spesso svolte in assenza di figure chiave nel settore del personale e le critiche emesse dai comandanti non hanno avuto un effetto decisivo.

Una delle ragioni del malcontento dei comandanti è la possibilità di ottenere una dispensa a breve termine per il corso di ripetizione che rende la pianificazione difficile e genera un ulteriore carico amministrativo. Finora i comandanti non avevano accesso al sistema di gestione di personale dell’esercito e alcuni hanno avuto brutte sorprese il primo giorno di corso, ha spiegato Walter Frik. Spesso mancavano quadri o specialisti, come meccanici autisti, soldati sanitari, ecc.

L’audit ha messo in luce problemi anche in altri settori, come quello della formazione. I comandanti citano fra le cause la mancanza di formatori e quadri e gli impegni civili che vengono effettuati al posto degli addestramenti militari. In questa situazione gli obbiettivi fissati per i corsi di ripetizione possono a malapena essere raggiunti.

Sono state inoltre segnalate criticità per quanto riguarda le comunicazioni militari. Alcuni comandanti affermano nell’audit “di non poter fare a meno dei mezzi informatici e di comunicazione privati”. La capacità della rete di comunicazione non sarebbe sufficiente e devono comunicare con la truppa tramite il loro cellulare privato.

In gennaio il DDPS aveva deciso di non completare il controverso Sistema d’informazione e di condotta delle Forze terrestri (FIS FT) con mezzi di telecomunicazione mobili. “I mezzi di trasmissione militari disponibili non sono dotati della larghezza di banda necessaria”, in particolare gli apparecchi radio tattici non sono in grado di trasmettere la quantità di dati da elaborare nei tempi necessari.

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