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Haiti: 230.000 morti, saccheggiatori sotto macerie supermarket

(Keystone-ATS) PORT AU PRINCE – A quasi un mese dal terremoto che il 12 gennaio scorso ha devastato Haiti, i numeri disegnano una tragedia dalle dimensioni epocali. L’ultima stima fornita dal governo parla di 230.000 morti, un bilancio ancora parziale e che non tiene conto dei tanti cadaveri sepolti in privato o cremati dai familiari delle vittime.
Il sisma continua intanto a causare nuove vittime: ieri uno dei più grandi supermercati di Port-au-Prince, già danneggiato dal sisma, è crollato intrappolando alcune saccheggiatori sotto le macerie.
Oggi, il ministro delle Comunicazioni haitiano, Marie-Laurence Jocelyn Lassegue, fornendo il nuovo bilancio dei morti, ha precisato che i feriti sono almeno 300.000. La preoccupazione è alta in vista dell’arrivo della stagione delle piogge, che potrebbe creare ulteriori disagi alle migliaia di persone che hanno trovato riparo in rifugi di fortuna in tutta la capitale.
E continuano i saccheggi da parte dei disperati: diverse persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie del supermarket maledetto, il Caribbean di Port-au-Prince, nuovamente crollato mentre le squadre di soccorso lavoravano per rimuovere i detriti dell’edificio di cinque piani. Si tratta dello stesso supermercato dove si trovava al momento del sisma l’italiano Antonio Sperduto, uno dei manager del negozio. Il corpo di Sperduto non è stato ritrovato.
I lavori venivano effettuati da una scavatrice. Le parti ancora in piedi della struttura sono crollate quando la scavatrice ha iniziato a dondolare, capovolgendosi all’improvviso: ciò che restava dell’edificio è quindi crollato.
Secondo i soccorritori, da sotto le macerie si possono sentire le voci delle persone intrappolate, che si presume siano tra le cinque e le otto. “C’é gente viva all’interno”, ha detto il responsabile del market, Meir Viknan segnalando che sono all’opera squadre di soccorso americane, francesi e dominicane. “C’erano dei saccheggiatori all’interno dell’edificio. Ho provato a farli uscire quando tutto è crollato”, ha aggiunto.

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