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Hollande, la Francia è in guerra

(Keystone-ATS) “La Francia è in guerra”. Lo ha detto il presidente francese François Hollande a Versailles davanti le Camere riunite dopo gli attentati di Parigi.

“I terroristi credono che il popolo libero possa essere impressionato dall’orrore, ma invece no, la Repubblica francese ha ben sopportato queste prove, sempre viva. E il popolo francese è coraggioso e non si ferma”, nonostante questi gravi fatti. Così il presidente francese.

La Francia “ha affrontato ben altre prove” prima degli attentati di Parigi, e “quelli che hanno voluto sfidarla sono stati i perdenti della storia”, ha detto ancora Hollande.

Quella che viviamo “non è una guerra di civiltà, perché questi assassini non ne rappresentano nessuna. Sono vigliacchi che hanno sparato sulla folla disarmata”, ha continuato. “La nostra Repubblica non è una repubblica qualsiasi ma porta avanti la concezione di uno Stato a servizio dei nostri cittadini: noi siamo la patria dei diritti dell’uomo. Sono qui per sottolineare l’unità nazionale e per sottolineare la nostra determinazione”.

“Gli attentati sono stati pianificati in Siria, organizzati in Belgio e perpetrati sul nostro territorio, probabilmente con delle complicità”, ha dichiarato Hollande.

“La Francia intensificherà gli attacchi in Siria. I miei complimenti ai piloti francesi che ieri hanno portato a termine l’operazione” a Raqqa, ha detto il presidente francese. “Non dobbiamo contenere quest’organizzazione, la dobbiamo distruggere”, ha aggiunto riferendosi all’Isis, precisando che “serve una grande e unica coalizione per combattere questo esercito terroristico” dell’Isis.

Le vittime degli attacchi del 13 novembre a Parigi erano cittadini “di 19 nazionalità” diverse, ha sottolineato Hollande.

“Nei prossimi giorni incontrerò i presidenti Obama e Putin per unire le nostre forze” contro l’Isis, ha affermato, deplorando che la comunità internazionale sia “incoerente e divisa” sulla crisi siriana.

“È necessario che l’Europa accolga con dignità chi rientra nel diritto d’asilo, ma rimandi nel suo Paese chi non lo ha”, ha detto ancora Hollande. Il presidente francese ha ribadito che già da mercoledì verrà presentato un “progetto di legge per prolungare lo stato d’emergenza a 3 mesi e di adattarlo alle tecnologie e alla minacce con le quali ci confrontiamo oggi”.

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