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Hollande pronto a vietare i cortei, così non va

Militanti della GCT a Parigi KEYSTONE/AP/FRANCOIS MORI sda-ats

(Keystone-ATS) È bufera in Francia sulla Cgt, dopo gli ennesimi tafferugli e i gravi atti vandalici che ieri hanno accompagnato la manifestazione sindacale contro la riforma della legge sul lavoro.

L’Eliseo minaccia di vietare nuovi cortei, mentre numerosi editorialisti cominciano a parlare di sconfitta del sindacato, constatando il muro contro muro non abbia portato i risultati sperati ai contestatori.

In questo momento delicato per la sicurezza nazionale, tra Europei di calcio e minaccia terrorismo, “non ci potranno più essere autorizzazioni a manifestare se non viene garantita la protezione dei beni e delle persone”, ha detto il presidente François Hollande davanti al consiglio dei ministri, bacchettando in particolare l'”attacco vandalico” di ieri contro l’ospedale pediatrico parigino Necker, “che discredita tutti quelli che ne sono all’origine”.

Un eventuale divieto “non sarà una misura generale, ciascuna richiesta sarà esaminata caso per caso”, ha precisato il portavoce del governo Stephane Le Foll, sottolineando che “siamo in uno Stato di diritto e di libertà, libertà di manifestare, diritto di sciopero, e il presidente ha ricordato che abbiamo sempre tenuto a rispettarli”.

Fortemente critico con la Cgt anche il Premier Manuel Valls, che ha seccamente chiesto di smettere di organizzare manifestazioni a Parigi. Un messaggio accompagnato da pesanti accuse al servizio d’ordine del sindacato, che a suo parere ha avuto un atteggiamento “ambiguo” nei confronti dei casseur che hanno imperversato lungo tutto il corteo, più numerosi del solito. Le stesse accuse formulate nel pomeriggio dal prefetto di Parigi, Michel Cadot, che ha parlato di una “forma di solidarietà”, a metà tra il “lasciar fare e una forma di appoggio” tra servizio d’ordine e vandali violenti.

Intanto, gli editorialisti dei grandi quotidiani rimarcano la perdita di slancio della mobilitazione e lo scarso successo della scelta di intransigenza del leader Cgt Philippe Martinez, che ha finito per inasprire i toni e lasciare sempre più spazio ai casseur. Il corteo di ieri, scrive Le Monde, ha “di certo lasciato il segno negli spiriti”, ma più per le violenze che per l’intensità politica. “Abbiamo avuto l’impressione che fossero ben organizzati, che avessero collocato, in anticipo, oggetti da lanciare lungo il percorso”, commenta al giornale uno degli agenti di polizia in servizio lungo il corteo, rimarcando di fatto l’insuccesso del servizio d’ordine sindacale.

Ancora più duro Les Echos, secondo cui “La Cgt ha perso la scommessa” e non potrà che constatare il progressivo affievolirsi della mobilitazione, tra scioperi revocati o terminati e calo dei partecipanti ai cortei.

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