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Hong Kong: in corso elezioni locali, referendum su proteste

Propaganda elettorare a Hong Kong. KEYSTONE/AP/VINCENT YU sda-ats

(Keystone-ATS) Hong Kong vota oggi per il rinnovo dei 452 seggi elettivi dei consigli distrettuali, in una sorta di referendum per misurare il sostegno della città alle proteste anti-governative in corso da quasi sei mesi.

La tornata elettorale dei consigli, caratterizzati più dal ruolo consultivo che da reali poteri amministrazioni minimi, si è arricchita questa volta di un’importanza simbolica.

Nonostante le violenze delle ultime settimane da parte delle frange più estreme, se il fronte pan-democratico avesse una forte avanzata la governatrice Carrie Lam dovrebbe, secondo gli osservatori, procedere almeno a un rimpasto della squadra di governo per affrontare in modo diverso la protesta.

Il fronte pro-establishment e il governo centrale di Pechino sperano invece che proprie le proteste, con le conseguenti pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana e l’economia, possano spingere i 4,13 milioni di elettori registrati a bocciare il movimento. Le urne si chiuderanno alle 22:30 locali (le 15:30 in Italia).

Carrie Lam si è detta fiduciosa sull’esito delle elezioni ed ha lanciato un appello a partecipare. “Stiamo affrontando una situazione estremamente impegnativa nella organizzazione di queste elezioni, ma sono soddisfatta per gli sforzi di tutte le parti coinvolte, inclusi ovviamente i 30.000 dipendenti pubblici al lavoro in molti dipartimenti oggi”, ha affermato Lam, parlando dopo aver depositato la scheda nell’urna del seggio allestito al Raimondi College, nel Central and Western District. “Dovremmo avere un ambiente relativamente pacifico e calmo perché queste elezioni siano un successo”.

Alla domanda se il voto possa essere un voto di fiducia nei suoi riguardi, la governatrice, secondo i media locali, ha replicato che “il voto di oggi è per eleggere i candidati per i 18 consigli distrettuali. Sono sicura che ogni elettore terrà conto di tutti i fattori prima di decidere”.

Ai seggi è stato visto anche Joshua Wong, ex leader studentesco del ‘movimento degli ombrelli’ del 2014 e tra gli attivisti di punta del fronte pro-democrazia. Wong ha assicurato che continuerà a combattere, malgrado l’esclusione dalle elezioni di rinnovo dei consigli distrettuali viste come un’occasione per misurare il sostegno popolare alle proteste, molto violente nelle ultime settimane, che da quasi 6 mesi stanno scuotendo la città.

Subito dopo aver votato, Wong ha osservato che “la gente può protestare nelle urne o per le strade per la democrazia e contro la stretta della polizia sui dimostranti”.

Wong è stato squalificato dalla competizione elettorale a fine ottobre perché ritenuto privo dei requisiti previsti dalla legge elettorale, a causa delle sue posizioni per l’autodeterminazione di Hong Kong. La Cina non consente che si parli di indipendenza del territorio restituito da Londra a Pechino nel 1997.

L’attivista ha sollecitato ancora la mobilitazione globale a favore di Hong Kong perché sia tenuta alta l’attenzione sulle elezioni.

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