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I distillati svizzeri lottano contro la concorrenza europea

(Keystone-ATS) Grappa ticinese, assenzio, acquavite di genziana, abricotine e damassine: queste specialità locali subiscono spesso la concorrenza dei prodotti europei. I distillatori svizzeri hanno ora deciso di organizzare la loro prima “giornata nazionale” il prossimo 14 novembre.

Circa 25 distillerie apriranno le loro porte e presenteranno i prodotti al pubblico per promuovere la ricchezza culturale e culinaria del territorio elvetico.

“Prima della liberalizzazione, i distillati svizzeri rappresentavano il 70% del mercato, oggi siamo al 20%”, ha dichiarato all’ats Augustin Mettler, presidente dei distillatori svizzeri. Questo fenomeno è provocato anche dalla caduta dei prezzi dei prodotti stranieri e della forza di marketing degli importatori.

Secondo dati forniti dall’organizzatore della manifestazione, l’Associazione svizzera frutta, nel 1996 c’erano 779 distillatori in Svizzera, anno della liberalizzazione del mercato. Nel 2014, ne rimanevano 250. “I giovani non vedono più futuro in questa attività, un’intera cultura sta scomparendo”, ha detto Mettler.

I produttori elvetici hanno comunque saputo adattarsi ai gusti dei consumatori. Mettler cita l’esempio del whisky svizzero, sempre più frequente e di qualità comparabile alla concorrenza europea.

“C’è ancora un potenziale da sviluppare in Svizzera” per i prodotti locali, sostiene il presidente dei distillatori. La prova è “il boom dell’assenzio”. Paradossalmente, è il divieto da cui è stato colpito questo prodotto che ha contribuito all’esplosione, ha riconosciuto.

Introdotto in Svizzera dal 1910, l’assenzio è diventato legale solamente nel 2005. La produzione non è mai cessata nella Val-de-Travers (NE) e la tradizione è stata perpetuata “clandestinamente”.

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