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I giovani del servizio civile in aiuto degli alpigiani

(Keystone-ATS) Sui pascoli di montagna gli alpigiani possono da oggi farsi aiutare dai giovani che sempre più scelgono il servizio civile al posto di quello militare, i cosiddetti “civilisti”. Essi possono fornire un importante aiuto per la cura dell’alpeggio, la salvaguardia del paesaggio, l’eliminazione di piante invasive e la manutenzione dei boschi.

Entro l’estate 2015 la Confederazione intende riconoscere 400 aziende alpestri idonee all’impiego dei giovani. Questi ultimi di regola non svolgono compiti legati alla produzione agricola. Solo in casi eccezionali possono essere impiegati per far rientrare il bestiame o aiutare con la mungitura.

L’azienda offre vitto e alloggio al “civilista” e si fa carico degli ulteriori costi (piccole spese, tributi da versare alla Confederazione e altro) che ammontano a circa 1’400 franchi per un impiego di tre mesi o a un importo addirittura inferiore per le aziende a basso reddito.

Da febbraio la Confederazione è in contatto con le aziende alpestri che hanno pascoli comunitari o di estivazione. “I primi riscontri sono stati molto positivi – afferma Anita Langenegger, responsabile di progetto – ; il servizio civile offre proprio ciò di cui gli alpigiani hanno bisogno: giovani motivati che li aiutino a mantenere gli alpeggi curati”.

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