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I parchi nazionali svizzeri potrebbero oltrepassare le frontiere

(Keystone-ATS) In futuro i parchi nazionali svizzeri potrebbero espandersi anche oltre le frontiere della Confederazione. È questo l’oggetto di una delle cinque ordinanze la cui consultazione è stata aperta oggi fino al 26 luglio dal Dipartimento dell’ambiente (DATEC).

Finora l’ordinanza sui parchi nazionali ne prevedeva la creazione esclusivamente in territorio svizzero. Stando a una nota odierna del DATEC però, l’evoluzione di questi progetti ha dimostrato che, in alcuni casi, i requisiti necessari per aree del genere possono essere soddisfatti soltanto se si coinvolgono anche zone oltre confine. Con la modifica, regioni e Cantoni avranno la possibilità di istituire parchi nazionali transfrontalieri riconosciuti dalla Confederazione.

Altre due revisioni sono state invece messe in consultazione allo scopo di migliorare la qualità dell’aria. Le modifiche dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico riguardano principalmente le disposizioni per i piccoli impianti a combustione alimentati con legna con una potenza termica pari o inferiore a 70 kW e per quelli a combustione riforniti con olio o gas. Per i primi, sono previsti valori limite più severi in conformità al piano d’azione contro le polveri fini, mentre per i secondi le misurazioni dovranno essere effettuate con minore frequenza.

Le prescrizioni vigenti per gli strumenti di lavoro e le macchine di cantiere verranno uniformate con le nuove norme dell’Unione europea sui gas di scarico e verranno trasferite nell’ordinanza sull’energia.

Un altro progetto interessa l’attenuazione della protezione delle acque. La temperatura di quella immessa in fiumi e ruscelli durante operazioni di raffreddamento a circuito aperto resterà limitata. La modifica dell’ordinanza permetterà però di specificare più chiaramente le eccezioni nelle quali è consentito il superamento del tetto massimo fissato a 30 gradi, afferma il DATEC.

L’ultima revisione riguarda il rumore causato dalla circolazione stradale e intende prorogare l’erogazione di sussidi per il risanamento fonico delle vie di circolazione dal 31 marzo 2018 a fine 2022. Secondo il DATEC infatti, l’esposizione diurna a un livello pericoloso di rumore da traffico stradale interessa una persona su cinque, mentre quella notturna una su sei.

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