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Iata: in 2010 bene Asia-Medio Oriente, male Europa

(Keystone-ATS) GINEVRA – Forte ripresa nel 2010 per le compagnie aeree dell’area Asia Pacifico e del Medio Oriente mentre l’Europa accuserà la perdita maggiore fra tutte le aree. E’ la previsione della Iata, illustrata oggi dal numero uno dell’associazione, Giovanni Bisignani.Ecco di seguito le previsioni distinte per aree.
Asia-Pacifico. I vettori passeranno da una perdita di 2,7 miliardi di dollari del 2009 a profitti per 900 milioni di dollari, sulla scorta di una rapida ripresa economica trainata dalla Cina. Nel cargo nel 2010 si prevede un aumento della domanda del 12%.
America Latina. Per il secondo anno consecutivo i vettori faranno registrare un profitto di 800 milioni di dollari. Rispetto alle economie degli Stati Uniti e dell’Europa, quelle della regione sono meno penalizzate dal debito. I rapporti economici con l’Asia hanno evitato i peggiori effetti della crisi finanziaria. Nel 2010 si prevede un aumento della domanda del 12,2%.
Europa. I vettori del vecchio continente avranno una perdita di 2,2 miliardi di dollari, la più pesante tra tutte le regioni. Questo dato riflette una ripresa economica molto lenta e un calo nella fiducia dei consumatori. Nel 2010 si prevede una crescita della domanda del 4,2%. La ripresa del traffico Premium Travel intraeuropeo dovrebbe essere più lenta. In dicembre faceva ancora registrare un meno 9,7% rispetto ai livelli dell’anno precedente.
Nord America. I vettori subiranno la seconda perdita più pesante, pari a 1,8 miliardi di dollari. Nel 2010 si prevede un incremento nella domanda del 6,2%. Con il Premium Travel all’interno del Nord America che a dicembre era a -13,3%, la regione rimane in rosso.
Medio Oriente. Nel 2010 è prevista una crescita nella domanda del 15,2%, ma anche perdite per 400 milioni di dollari. I bassi rendimenti nei mercati a lungo raggio collegati agli hub del Medio Oriente incidono negativamente sulla redditività.
Africa. Per il 2010 è prevista una perdita di 100 milioni di dollari, dimezzando quelle del 2009. La domanda dovrebbe crescere del 7,4%. Ma questo non sarà sufficiente per la redditività, a causa della forte competizione nella spartizione delle fette di mercato.

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