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Il franco forte fa sudare i campeggi

(Keystone-ATS) Nonostante questa estate presenti una meteo più che favorevole, i campeggi svizzeri sono in difficoltà, e l’imputato principale è la forza del franco.

Kornel Szabo, responsabile del sito camping.ch, aspetta la fine dell’anno per stilare un bilancio definitivo, ma afferma comunque che la forza della valuta elvetica si fa sentire: “le regioni di confine e turistiche sono le più colpite da questo fenomeno, penso in particolare a Ticino e Grigioni”.

La clientela non svizzera proviene essenzialmente dall’Europa, con una quota che raggiunge il 95,4%, secondo l’Ufficio federale di statistica (UST). La classifica è guidata dalla Germania con 403’000 notti registrate l’anno scorso, seguita dall’Olanda (266’000). Al terzo e quarto posto troviamo Francia (82’000) e Regno Unito (64’000).

Gli svizzeri rappresentano il 64% del totale. Ma anche alcuni cittadini della Confederazione ormai preferiscono campeggiare in Europa per approfittare dei prezzi bassi, sostiene Frédéric Gianella, presidente dell’associazione vodese dei terreni da camping.

“Una volta le persone prenotavano il posto anche per tre o quattro anni, ma ora non è più così, la clientela è meno fedele”, ha spiegato. È importante occuparsi dei bambini, offrendo attività divertenti, perché sono i clienti di domani.

Secondo Simone Patelli, presidente dell’associazione campeggi ticinesi, un problema sono anche le numerose prenotazioni all’ultimo minuto a prezzi molto vantaggiosi.

Ovviamente, anche la meteo gioca un ruolo fondamentale. L’anno scorso, il numero di pernottamenti era calato del 18% in luglio e agosto rispetto all’anno prima. “L’estate uggiosa spiega questo ribasso”, ha detto Kornel Szabo. Questi due mesi rappresentano oltre la metà della domanda annua, sostiene l’UST.

Ma il sole non garantisce per forza successo negli affari. “Durante lo scorso luglio, con una meteo eccezionale, ho perso il 36% del giro d’affari rispetto allo stesso periodo del 2014”, ha sottolineato Jean-Nicolas Revaz, presidente dell’associazione “Campings Valais-Wallis”.

L’affluenza nei campeggi svizzeri è in calo costante da cinque anni. Fra il luglio 2010 e quello del 2015, Revaz ha registrato un arretramento del 66% delle vendite. Questo influenza anche il numero dei campeggi esistenti: erano 423 nel 2009 e sono scesi a 412 nel 2014.

Per invertire la tendenza bisogna modernizzare le strutture, ma questo necessita di investimenti, ha evidenziato Gianella. “Certi campeggi hanno più di 60 anni” e i clienti sono sempre più esigenti, ha detto.

Revaz punta invece sulle qualità della Svizzera: la sicurezza e i bei paesaggi. Si dichiara poi a favore di un tasso IVA unico per ristoranti e “take away”, idea bocciata dal popolo nel settembre 2014. “Bisogna tornare a dare risalto al lato conviviale e al contatto con la natura”, ha concluso.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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