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Il G20 vuole lottare contro i foreign fighters

(Keystone-ATS) Il G20 si impegna alla lotta contro i foreign fighters coinvolgendo tutti i Paesi, “inclusi quelli di origine, transito e destinazione. Lo si legge nella bozza del documento finale del G20 sul terrorismo in corso a Antalya, in Turchia.

Il G20 invita alla “cooperazione e allo sviluppo di rilevanti misure per prevenire e combattere questo fenomeno, compreso uno operativo scambio di informazioni, controlli alle frontiere e agli spostamenti ed impegno della giustizia criminale”.

I leader del G20 “condannano con forza gli attacchi terroristici a Parigi ed Ankara: sono un inaccettabile affronto contro a tutta l’umanità”, sottolinea la bozza nella quale, oltre alle condoglianze, viene riaffermata la lotta al terrore “in ogni forma e con qualsiasi mezzo sia necessario”.

“Siamo uniti nella lotta al terrorismo” che non può essere “giustificato in nessuna forma”, prosegue la bozza sottolineando che si tratta della principale “priorità per tutti i paesi” da affrontare “insieme, con un lavoro comune” in stretto accordo con il ruolo centrale delle Nazioni Unite e le sue leggi su diritti umani e rifugiati.

Il G20 si impegna pertanto nella lotta per contrastare “i canali di finanziamento del terrorismo, in particolare per quanto riguarda la cooperazione nello scambio di informazioni, il congelamento degli asset dei terroristi e sanzioni verso i regimi che finanziano”. Un accento verrà messo sul rafforzamento della sicurezza globale dell’aviazione.

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