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Il gin svizzero non deve temere il confronto con i prodotti esteri

Il gin svizzero sta vivendo un boom di popolarità: al concorso di Distisuisse, i produttori indigeni hanno presentato 61 campioni di gin, a fronte dei 23 nel 2017. KEYSTONE/TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI sda-ats

(Keystone-ATS) Il gin svizzero sta vivendo un boom di popolarità: in un recente concorso biennale di Distisuisse, a Basilea, i produttori locali hanno sottoposto a valutazione oltre 61 campioni di gin, a fronte dei 23 nel 2017.

E non si tratta solo di quantità, poiché l’11% dei gin presentati ha ricevuto la medaglia d’oro di un concorso tra i più esigenti a livello mondiale, dice a Keystone-ATS Beatrice Rüttimann, direttrice di Distisuisse. I produttori indigeni non devono temere il confronto con i distillati affermati provenienti dall’estero.

Complessivamente 108 distillerie hanno presentato 622 creazioni superalcoliche alla giuria di 36 esperti per la valutazione del concorso, realizzato in collaborazione con il centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica Agroscope. Il 20% dei prodotti ha ricevuto medaglie d’oro e il 52% di argento. La tasso di prodotti non premiati è stato del 16% e le squalifiche l’11%.

Di solito il gin svizzero è venduto dai produttori direttamente e via Internet, ma a volte è disponibile anche nel commercio al dettaglio, precisa Beatrice Rüttimann. Spesso è creato in piccole quantità, ma ci sono anche produttori commerciali che “sicuramente sono passati al gin per ampliare la loro gamma”.

Le bacche di ginepro che danno sapore al superalcolico crescono in Svizzera, ma i produttori acquistano questa materia prima all’estero, aggiunge Rüttimann. Secondo l’ordinanza sulle bevande alcoliche, il gusto di ginepro deve prevalere nel gin, ma esso contiene anche altri aromi naturali.

L’Amministrazione federale delle dogane non può ancora dire se il gin svizzero diventerà un superalcolico di nuova tendenza. I dati disponibili mostrano che ha solo una piccola quota di mercato. E la produzione nazionale è registrata dall’amministrazione doganale solo dal 2018, precisa il portavoce David Marquis. L’anno scorso sono stati distillati quasi 403 ettolitri di gin, espressi in volume alcolico al 100%. Altri 95 ettolitri circa sono stati realizzati aromatizzando l’alcool, cioè senza impianti di distillazione.

Il fatto che il gin sia diventato sempre più popolare si può comunque vedere dai dati sulle importazioni: nel 2019 si è trattato di 6457 ettolitri (sempre espressi in alcool puro), mentre nel 2011 il quantitativo era di 3986 ettolitri.

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