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Il piano di Macron per disinnescare i gilet gialli

Gilet gialli in piazza a Parigi KEYSTONE/AP/KAMIL ZIHNIOGLU sda-ats

(Keystone-ATS) Parigi si cura le ferite, ci vorranno tre giorni per rifare il trucco agli Champs-Elysees devastati da otto ore di guerriglia.

La domenica seguita alla battaglia di ieri Emmanuel Macron l’ha trascorsa lavoro per mettere a punto la sua strategia e disinnescare la miccia della protesta dei gilet gialli. Fonti vicine all’Eliseo lasciano trapelare la strategia: “Non cedere nulla ma coinvolgere più interlocutori”.

Le polemiche sulla polizia e le autorità prese di sorpresa dai black bloc, la rabbia dei gilet gialli oscurati dai facinorosi di professione, la preoccupazione per i feriti, con un poliziotto che rischia di perdere l’occhio: il giorno dopo, mentre 13.000 gilet gialli sono ancora oggi mobilitati per una protesta che non vogliono lasciar spegnere, il presidente – che ha tuonato ieri “vergogna” nei confronti dei violenti – prepara il suo intervento di martedì.

Nel Paese è un appuntamento atteso e delicatissimo in questo momento, poiché il capo dell’Eliseo fornirà i particolari del piano PPE, la programmazione pluriennale dell’energia, praticamente la road map per la transizione energetica.

Sui principi – penalizzazione fiscale della produzione di Co2, fine graduale del diesel – la presidenza non vuole discutere. Una strategia, quella dell’Eliseo, confermata oggi da fonti del Journal du Dimanche, che però chiariscono anche come si vuole procedere per disinnescare la protesta: “Far salire più persone sulla barca”.

Sulla barca di Macron e della sua ecotassa – che oggi persino l’ex ministra socialista dell’Ecologia Ségolène Royal ha criticato e definito “sbagliata” – dovrebbero trovar posto senza dubbio i sindacati e le associazioni ecologiste e per la difesa dell’ambiente. Ma anche le organizzazioni agricole, sindacali e non, rappresentanti della società civile e, quel che sembra davvero una svolta, “alcuni gilet gialli”.

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