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Immigrazione: “tavola rotonda” chiede istituzione gruppo di esperti

(Keystone-ATS) La Svizzera dovrà affrontare nel prossimo futuro grandi sfide in materia di politica migratoria: a questa conclusione è giunta una “tavola rotonda”, promossa dalla consigliera nazionale zurighese Doris Fiala (PLR), che ha invitato il Consiglio federale ad elaborare una strategia per l’anno 2030, quando la Svizzera, secondo le previsioni, potrebbe contare 9 milioni di abitanti.

Secondo l’analisi del gruppo di riflessione – che oltre alla Fiala comprende parlamentari dei maggiori partiti nazionali, ma anche rappresentanti dell’amministrazione federale, dell’imprenditoria e dei sindacati – la pressione migratoria continuerà ad aumentare. La Svizzera, ha detto la Fiala, non è infatti libera di gestire a piacimento l’ingresso dei lavoratori stranieri, a causa di trattati internazionali quali gli accordi per la libera circolazione delle persone stipulati con l’Unione europea.

In futuro è probabile che la Confederazione continui a seguire l’attuale “sistema binario”: applicherà cioè il principio della libera circolazione con gli stati membri dell’Ue e nel contempo cercherà di limitare l’immigrazione proveniente da paesi extra comunitari.

I pronostici calcolano che nel 2030 la popolazione residente potrebbe aumentare a 9 milioni, con notevoli conseguenze sul piano delle infrastrutture e della pianificazione del territorio. Bisogna quindi mettersi all’opera già sin d’ora, ha detto la Fiala, altrimenti sarà estremamente difficile elaborare strategie valide.

Per arginare in modo considerevole il numero degli stranieri e la crescita demografica, Berna dovrebbe adottare misure drastiche: in primo luogo dovrebbe denunciare gli accordi con l’Ue. Ma le conseguenze sarebbero pesanti, per l’economia e sul fronte del finanziamento delle assicurazioni sociali.

La “tavola rotonda” chiede quindi al Consiglio federale di istituire un gruppo di esperti, cui spetterebbe il compito di delineare scenari e possibili soluzioni. Chiede anche che sull’argomento venga organizzato un dibattito in occasione della sessione autunnale del parlamento. L’istanza, ha affermato la Fiala, “è già stata firmata da 98 parlamentari di tutti gli schieramenti politici”.

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