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Immigrazione: sbarco per ricchi su yacht, tre fermi

(Keystone-ATS) I migranti viaggiano anche in business, almeno chi se lo può permettere. Così mentre il mare Mediterraneo inghiotte migliaia di disperati che affrontano il ‘viaggio della speranza’, c’è anche chi viaggia in prima classe per chi può pagare 8.500 euro a persona.

Una cifra che vale i risparmi di una vita o per ricchi siriani che possono salire su un vecchio Yacht di lusso per arrivare in Italia. Poi scegliere un porto turistico molto frequentato e mischiarsi tra la folla e far perdere le proprie tracce e iniziare una vita nuova. È una delle nuove tecniche di trafficanti scoperta dalla polizia di Stato italiana che ha fermato tre scafisti siriani.

Secondo l’accusa erano alla guida del natante, con a bordo 99 extracomunitari, compresi 23 bambini forniti di salvagente, che si è bloccato in mare per un’avaria al motore ad alcune centinaia di miglia a Est di Pachino. Sono scattati i soccorsi coordinati dalla sala operativa della Capitaneria di porto che ha inviato sul posto due navi mercantili i cui equipaggi sono rimasti sorpresi nel vedere che nello yacht, vecchio modello ma di lusso, ci fossero migranti e non ricchi turisti. Presi in carico sono stati fatti sbarcare nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa.

I siriani fermati dalla squadra mobile della Questura sono stati identificati grazie alle testimonianze dei passeggeri, ma anche a dei selfie e delle foto scattati durante il viaggio sull’imbarcazione. Lo yacht era partito da una piccola isola della Turchia con l’obiettivo di passare inosservato con dei turisti a bordo da fare poi sbarcare nottetempo sulla costa italiana. Ma un’avaria al motore lo ha fatto andare alla deriva nel Canale di Sicilia. Un guasto che ha fatto saltare il piano. Soccorsi dalla nave mercantile ‘Sagittarius’ sono stati portati a Pozzallo. Lo yacht è stato lasciato alla deriva.

“L’equipaggio era di grande esperienza – hanno raccontato alla squadra mobile di Ragusa i migranti – e diceva che per loro era importante la sicurezza dei viaggiatori”. Che hanno pagato 8.500 euro ciascuno, con qualche ‘sconto’ per i bambini piccoli. “Per non morire – ha dichiarato un migrante – abbiamo pagato tanto, ma siamo arrivati”. I tre presunti scafisti sono stati condotti in carcere, i ‘passeggeri’ dello yacht nel centro di accoglienza di Pozzallo.

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