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Incidente lago Bienne 2010: chiesti 12 mesi di prigione

(Keystone-ATS) Il pubblico ministero ha chiesto oggi 12 mesi di prigione con la condizionale contro un pensionato di 77 anni accusato di aver travolto e ucciso con il suo motoscafo una 24enne argoviese sul Lago di Bienne (BE) nel luglio 2010. L’imputato deve rispondere di omicidio colposo. La difesa chiede l’assoluzione. La sentenza è prevista per mercoledì.

L’accusa si basa su dichiarazioni di testimoni e analisi dei resti umani ritrovati sull’elica dell’imbarcazione. La descrizione del motoscafo fornita da un amico della vittima e altri testimoni coincide con l’imbarcazione di proprietà dell’imputato. Anche la descrizione dell’uomo al timone sembra confermare i sospetti. “I testimoni sono credibili”, ha aggiunto la procuratrice Silvia Hänzi.

L’analisi delle ferite corrisponde a quelle causate dal tipo di imbarcazione di proprietà del 77enne, sostengono gli esperti.

L’avvocato difensore, Peter Saluz, ha chiesto invece l’assoluzione del proprio cliente. A suo dire il pubblico ministero ha cercato in modo mirato e pregiudizioso elementi di colpevolezza, senza tuttavia fornire prove concrete.

L’imputato non avrebbe violato gli obblighi legati all’attenzione e alla prudenza, come invece sostiene l’accusa. Il gommone della vittima si trovava in una zona vietata, poco lontano dalla riva, dove non era possibile aspettarsi la presenza di un mezzo simile, sostiene il difensore. False, secondo lui, anche le accuse di problemi alla vista del pensionato.

Durante l’entrata in materia, l’imputato ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione e il suo incontro col giudice è stato brevissimo.

L’avvocato della difesa ha chiesto l’archiviazione del processo sostenendo che l’atto d’accusa è insufficiente. Il dossier preparato dal pubblico ministero è, a suo avviso, lacunoso e impreciso quando parla di disattenzione come una delle cause dell’incidente.

Inoltre, all’imputato dovrebbero essere versati risarcimenti e i costi del processo dovrebbero andare a carico del Cantone, ha sostenuto. Solamente le indagini sono costate circa 90’000 franchi.

Il pubblico ministero ha respinto le accuse. Non si può pretendere che la descrizione del luogo del dramma sia preciso come nei casi di incidenti stradali, “il lago non è una strada”, ha affermato Silvia Hänzi. Inoltre, se le accuse non fossero abbastanza precise, il processo non sarebbe da archiviare, ma bisognerebbe semplicemente completare i dati mancanti.

Il giudice unico del Tribunale regionale del Giura bernese-Seeland, Elisabeth Ochsner, ha respinto la richiesta della difesa. Lo scritto del Pubblico ministero soddisfa infatti pienamente i criteri di legge, ha sostenuto.

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