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Incidente lago Bienne 2010: Procura incrimina pensionato

(Keystone-ATS) Avrà un epilogo in tribunale il tragico incidente sul lago di Bienne costato la vita l’11 luglio 2010 a una 24enne, travolta e uccisa da un motoscafo mentre si trovava a bordo di un canotto pneumatico con il suo compagno, rimasto illeso. La Procura pubblica del Giura bernese-Seeland ha incriminato quello che era il principale indiziato, un pensionato oggi 77enne che aveva sempre negato ogni addebito. L’uomo è accusato di omicidio colposo, ha indicato oggi la Procura.

La vicenda aveva provocato una forte emozione nella regione. A scioccare è stato soprattutto il modo in cui è deceduta la vittima, trovata con le gambe spappolate dall’elica di un motoscafo e morta dissanguata mentre veniva sorretta dal suo compagno.

Dopo l’incidente, avvenuto poco lontano dalla St. Petersinsel (Isola di San Pietro) – stretta lingua di terra che divide in due il lago alla sua estremità sudoccidentale – il conducente del motoscafo, che secondo testimoni si trovava in compagnia di altre persone, aveva continuato la rotta in direzione di Bienne senza prestare soccorso.

Per dare un nome all’uomo alla guida dell’imbarcazione la polizia aveva messo in campo ingenti mezzi: ma sull’efficacia dell’operato degli inquirenti non erano mancate le critiche. I sospetti si erano presto puntati su un anziano allora 74enne, domiciliato nella regione.

Quest’ultimo aveva criticato duramente le autorità, accusandole di praticare una giustizia sommaria: “Senza una sola prova mi hanno subito condannato: in questo modo per me e la mia famiglia è cominciata una tragedia”, aveva affermato in una occasione.

Il procedimento penale è stato costellato da tutta una serie di perizie, in parte definite estremamente complesse, commissionate a servizi esterni.

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