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India: attentato Varanasi, rivendicazione inviata con wi-fi

Questo contenuto è stato pubblicato il 08 dicembre 2010 - 07:59
(Keystone-ATS)

NEW DELHI - La polizia di Mumbai sta indagando sulla e-mail di rivendicazione inviata dal gruppo estremista islamico Indian Mujahiddin dopo l'attentato di ieri sera a Varanasi che ha causato la morte di una bambina e il ferimento di una trentina di persone.
Il messaggio è stato inviato con un falso indirizzo da una località alla periferia della metropoli indiana attraverso una connessione WiFi non protetta appartenente a un ignaro cittadino. Due persone, padre e figlio, sono state fermate e poi rilasciate dopo gli accertamenti.
Già in passato, l'organizzazione fondamentalista aveva utilizzato lo stesso sistema per rivendicare le proprie azioni. Nel comunicato di cinque pagine, i militanti accusano il governo indiano di violare i diritti dei mussulmani, citando in particolare la recente sentenza di un tribunale sulla demolizione di una storica moschea ad Ayodhya il 6 dicembre di 18 anni fa.
Secondo quanto riporta l'agenzia di Ians, le preghiere e i bagni rituali sono ripresi normalmente stamattina sugli altri "ghat" della città santa, mentre il luogo dell'attentato è rimasto chiuso al pubblico.

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