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India: valanga in Kashmir, sepolti militari in missione

(Keystone-ATS) NEW DELHI – Una esercitazione militare di alta montagna si è trasformata oggi in una tragedia nel Kashmir indiano quando una valanga di neve ha sepolto a 3.000 metri di quota 60 uomini sulle pendici del Khilanmarg, vetta a ridosso della località sciistica di Gulmarg, causando 17 morti, fra cui un ufficiale, e una ventina di feriti.
Un portavoce dell’esercito, il tenente colonnello J.S. Brar, ha assicurato in serata (il pomeriggio svizzero) che le operazioni di soccorso erano terminate e che molti militari sono stati salvati dal pronto intervento delle squadre speciali dotate di mezzi meccanici e unità cinofile. I dispersi, alla fine, sarebbero soltanto due.
Per un momento i media indiani hanno avvalorato l’ipotesi che le vittime potessero essere centinaia, al punto che la tv “all news” Ibn ha titolato una sua ultima notizia: “Un campo di addestramento trasformato in un cimitero”.
Questo perché il contingente era parte di una missione di 500 persone, fra militari e civili, impegnata nella base avanzata della Scuola di guerra di grande altitudine costituita a Gujjar Hut, 60 chilometri da Srinagar, capitale del Jammu e Kashmir, non lontano dalla Linea di Controllo sul confine con il Pakistan.
Successivamente si è però stabilito che la valanga ha investito in mattinata solo il gruppo più ristretto che era impegnato a scalare con visibilità zero una parete di ghiaccio del Khilanmarg.
Una volta pervenuto l’allarme, è scattata l’operazione di soccorso a cui hanno partecipato militari e personale specializzato del ministero del Turismo del Kashmir che hanno dovuto ingaggiare una corsa contro il tempo in condizioni proibitive di freddo, nevicate e scarsa visibilità.
Intanto non mancano le polemiche per la decisione dei vertici della Scuola di guerra di autorizzare l’uscita del gruppo nonostante i servizi meteorologici avessero avvertito in modo non equivoco che le condizioni atmosferiche erano in peggioramento e che esisteva il rischio di valanghe.
E quella odierna è stata la più grande in Kashmir da molti anni. Già nell’aprile dello scorso anno una massa di neve si era abbattuta su un posto di frontiera dell’esercito indiano sul confine de facto con il Pakistan uccidendo sette soldati e ferendone almeno altri otto.

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