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Indice acquisti PMI: buone prospettive per industria e per impiego

(Keystone-ATS) Buone prospettive per l’industria elvetica e, in particolare, per l’impiego nel settore: l’indice svizzero dei responsabili degli acquisti (Purchasing Manager’s Index, PMI) è salito in settembre a 56,0 punti, 3,3 punti in più di agosto, e per la prima volta da due anni a questa parte è tornata in zona di crescita anche la componente dell’indicatore relativa all’occupazione.

Il sottoindice impiego ha guadagnato 4,1 punti, attestandosi a 53,2 punti, rende noto in un comunicato Credit Suisse, i cui economisti interpretano i dati raccolti mensilmente con un sondaggio dall’associazione Procure.ch. “La ripresa della congiuntura industriale sta facendo sentire i suoi effetti anche sul mercato del lavoro”, commentano gli analisti della banca. “Evidentemente le aziende tornano ad assumere personale o ne devono licenziare di meno per via delle fiorenti attività produttive”.

Il sottoindice produzione è infatti ampiamente al di sopra della soglia di crescita fissata a 50, essendo arrivato a 58,9 punti (+5,7 punti). Elevato, sebbene in fase di rallentamento, è anche il livello del portafoglio ordini (58,5), mentre vengono ridotte le giacenze, sia sul fronte degli acquisti (43,2) che su quello delle vendite (46,4).

Questi ultimi dati possono essere interpretati in modo assai divergente: potrebbero infatti rispecchiare da un lato una certa sfiducia nell’ulteriore andamento congiunturale o, dall’altro, una domanda eccezionalmente elevata. Gli specialisti di Credit Suisse, tenendo conto del rafforzamento degli organici e dell’indicatore sulla quantità degli acquisti (52,6 punti) propendono per la seconda ipotesi.

Sul fronte del rincaro in settembre è proseguito il rialzo, iniziato in aprile, del sottoindice prezzi d’acquisto, che è arrivato a toccare 53,9 punti. Il rialzo dovrebbe tuttavia essere dovuto all’aumento del prezzo del greggio in franchi svizzeri: considerando la recente flessione tariffaria è probabile che l’indicatore torni quindi a registrare un calo in ottobre. Questi sono tutti segnali che mostrano come in Svizzera non esista alcuna pressione inflazionistica, commentano gli esperti.

Tornando all’indice PMI globale va notato che la progressione dura da sei mesi consecutivi. Se si considera però i dati destagionalizzati l’indice passa a 55,3 in settembre, con un incremento rispetto al 54,6 di agosto ma un calo in relazione al 57,4 di luglio.

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