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Indignati in piazza in quattro città svizzere

(Keystone-ATS) La protesta degli indignati contro le banche, il sistema economico e l’élite politica è arrivata anche in Svizzera: a Zurigo circa un migliaio di persone si è riunita stamane sulla Paradeplatz, il cuore del mondo finanziario elvetico. A Ginevra sono scesi in piazza 300 attivisti, a Basilea 100 e a Berna 50.

Le manifestazioni in Svizzera – l’unica autorizzata era quella della città sul Lemano, ma tutte si sono svolte senza incidenti – si inseriscono nel quadro di un’azione mondiale, che interessa fra l’altro New York, Roma, Berlino e Bruxelles.

A Zurigo l’invito a farsi sentire all’insegna del motto “Salvate la gente non le banche!” era giunto da Gioventù socialista, giovani Verdi e dai gruppi “We are change” e “Echte Demokratie jetzt”. Molti dimostranti si sono anche travestiti, per esempio da Robin Hood o da banconote; tanti anche gli striscioni con slogan contro le banche. L’ambiente era comunque disteso: la polizia era presente ma non è intervenuta. A causa della folla la circolazione dei tram ha subito modifiche.

A Basilea un centinato di persone si è trovata davanti alla sede della Banca dei regolamenti internazionali, più che altro per discutere, senza megafoni e anche senza striscioni. L’appello a bloccare simbolicamente l’istituto era giunto per internet.

Qualche slogan in più per contro a Berna, dove una cinquantina di dimostranti è sfilata nel centro cittadino distribuendo volantini a i passanti.

A Ginevra 300 persone si sono radunate sulla Place des Nations. In un clima pacifico, numerosi partecipanti hanno espresso le proprie opinioni. “Sono venuto a sostegno del movimento globale. Voglio che il nostro pianeta sia un luogo più giusto e piacevole in cui vivere. È importante essere qua ed è simbolico essersi riuniti davanti al palazzo delle Nazioni Unite”, ha dichiarato ad esempio Cyril.

Non è ancora chiaro se il movimento durerà nel tempo: “Bisognerà mettersi d’accordo su un motivo principale contro cui protestare se vogliamo una vera indignazione a Ginevra. I paesi arabi l’hanno fatto contro le dittature, la Spagna contro la disoccupazione e New York contro Wall Street. In Svizzera non abbiamo ragioni concrete e globali”, ha affermato Hélöise.

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