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Infanticidio di Flaach: le autorità non potevano prevedere

(Keystone-ATS) Un caso estremo: così una perizia definisce la vicenda della madre che il primo gennaio del 2015 uccise i suoi due figli a Flaach, nel canton Zurigo. Le autorità di tutela non potevano prevedere un simile tragico evento.

Frank Urbaniok, psichiatra legale che ha svolto una perizia per conto della Procura pubblica, ha spiegato che il doppio infanticidio è da ricondurre alla personalità perturbata della madre: quando le sono stati tolti i figli per affidarli a un istituto per lei è cominciata una “battaglia esistenziale”. Ha così elaborato un piano per riappropriarsi dei bambini per poi ucciderli.

L’autorità cantonale per la protezione dei minorenni e degli adulti (Kesb), che aveva in custodia i due piccoli, non poteva prevedere un simile atto criminale.

Una seconda perizia, anch’essa presentata oggi, giunge alla conclusione che non si possono stabilire rapporti di casualità tra l’operato dell’autorità di tutela e la morte dei bambini. Sono comunque state individuate lacune nella comunicazione tra le varie persone coinvolte e il Dipartimento zurighese della giustizia ha già preso provvedimenti per ovviare a tale situazione.

La vicenda risale al novembre del 2014, quando la madre – di 27 anni – venne arrestata assieme al padre dei due fanciulli per una sospetta truffa. La donna fu rilasciata qualche giorno più tardi e i suoi due figli vennero collocati in un istituto a Zurigo. Il 19 dicembre i bambini – un maschio di cinque anni e una femmina di due – vennero riconsegnati alla madre perché potessero trascorrere in famiglia le festività del Natale. La morte dei due figlioletti, per soffocamento, avvenne il primo gennaio seguente. La madre si è suicidata in carcere lo scorso 8 agosto.

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