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Iniziativa 9 febbraio, per UDC progetto governativo non soddisfa

(Keystone-ATS) Basta tergiversare: il Consiglio federale deve applicare senza esitare l’articolo costituzionale contro l’immigrazione di massa approvato dal popolo il 9 febbraio 2014.

È quanto chiede l’Unione democratica di centro (UDC), secondo cui il progetto governativo non permette di raggiungere gli obiettivi dell’iniziativa popolare, ossia ridurre l’immigrazione.

“Finora il Governo non ha fatto nulla per fronteggiare questo problema”, ha esordito stamane durante una conferenza stampa il presidente dell’UDC Toni Brunner, preoccupato per le 80 mila persone che in media annualmente si stabiliscono in Svizzera in virtù della libera circolazione. “Di questo passo andremo in rovina”, ha aggiunto il consigliere nazionale, “deluso” per l’atteggiamento arrendevole dell’Esecutivo di fronte a Bruxelles.

Per Brunner è infatti inaccettabile che il Governo voglia far dipendere la limitazione dell’immigrazione dalla volontà di Bruxelles, che non intende mettere in discussione uno dei pilastri dell’Ue, ossia la libera circolazione. “Il 9 di febbraio il popolo si è espresso contro questo principio, almeno nella sua forma attuale”, ha sottolineato Brunner.

Duro intervento contro il Consiglio federale anche da parte del consigliere nazionale Adrian Amstutz (BE), secondo cui il governo sta solo tergiversando per salvare i bilaterali, e non intende affatto rispettare il mandato costituzionale approvato dal popolo.

A detta del capogruppo UDC alle Camere, il Consiglio federale sta negoziando un accordo istituzionale con Bruxelles che includa anche la libera circolazione, da presentare davanti al popolo, affinché quest’ultimo possa dire sì o no ai bilaterali. Si profila quindi una seconda votazione, come preannunciato lo scorso febbraio dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf durante un viaggio a Singapore e come ventilato nel fine settimana dal presidente del PLR Philipp Müller, ha sostenuto.

Per il deputato bernese, mentre il Consiglio federale fa melina pur di aggirare la volontà popolare, Bruxelles sta a guardare e non fa nulla, nell’attesa che Berna si faccia male da sola. Una tattica “stupida” secondo Amstutz, mentre nel frattempo la Confederazione è presa d’assalto dai lavoratori stranieri. La Svizzera non può sopportare un simile livello di immigrazione, ha messo in guardia Amstutz, facendo riferimento alla crescente pressione sulle assicurazioni sociali.

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